PUBBLICITÁ

Arrestati i proprietari dell'auto che conteneva bombole di gas davanti a Notre Dame, a Parigi

Redazione

I due erano già tenuti sotto osservazione dai servizi segreti francesi ed erano a rischio radicalizzazione. Per la polizia si tratta di un test in vista di una nuova fase di attentati con autobomba.

PUBBLICITÁ
La polizia francese ha fermato stamattina due persone dopo il ritrovamento, questo weekend, di un’auto con all'interno diverse bombole di gas ma senza detonatore, nei pressi della cattedrale di Notre Dame di Parigi. La Peugeot 607, alla quale era stata tolta la targa, era stata lasciata in rue Montebello, nel V arrondissement, con i lampeggianti accesi. Il proprietario di un bar della zona ne ha segnalato la presenza alle forze dell’ordine. All’interno del baule la polizia ha scoperto cinque bombole piene di gas e dei documenti in arabo. L’auto appartiene a un uomo indicato in una lista dell’intelligence come soggetto radicalizzato. Secondo Bfm Tv, i due fermati sono i proprietari della vettura, un uomo di 34 anni e una donna di 29, entrambi noti ai servizi francesi ma la cui nazionalità non è stata resa nota. "Pensiamo che si sia trattato di un tentativo", ha detto una fonte vicina alle indagini al Monde. Già il 24 maggio scorso, ha ricordato il Figaro, in un’audizione davanti all'Assemblea nazionale, Patrick Calvar, direttore generale della Sicurezza interna (Dgsi), aveva avvisato che l'Isis sarebbe presto passato a una fase successiva, quella “delle auto bomba e degli ordigni esplosivi". Un’inchiesta della Cnn, che ha avuto accesso a migliaia di documenti e informazioni raccolte da fonti vicine alle indagini sulla strage di Parigi, rivela che nel novembre del 2015 gli attentati programmati e i terroristi pronti a colpire erano molti di più. Oltre al teatro Bataclan, allo Stade de France e ai bar della capitale francese, il gruppo jihadista intendeva colpire  obiettivi in altri paesi europei, tra cui Gran Bretagna e Olanda. Secondo le rivelazioni della Cnn, in Europa ci sono ancora membri di cellule dello Stato islamico pronti a essere attivati per compiere nuovi attentati.
PUBBLICITÁ