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E' ora di dire la verità sui terroristi islamici

“Bisogna smetterla col raccontare che questi terroristi abbiano dei problemi economici, che siano dei radicali politici o ideologici". Bisogna recitare a memoria come una preghiera quanto detto dal patriarca di Antiochia.
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Al direttore - Si tratta di guerra di religione o no? Il diffuso auspicio che la pace possa scaturire dall’incontro fra le autorità religiose è già la risposta. Fosse diversamente confideremmo nell’incontro fra le autorità politiche.
Serafino Penazzi

 

Da recitare a memoria come una preghiera: “Bisogna smetterla col raccontare che questi terroristi abbiano dei problemi economici, che siano dei radicali politici o ideologici. Guardate il commando di Dacca… Era composto da giovani istruiti e benestanti. Tutti questi criminali sono dei ragazzi manipolati dai mullah che hanno inculcato loro un’esegesi letterale del Corano. Anche la Bibbia conosce dei passi molto violenti, ma noi abbiamo capito che vanno contestualizzati nell’epoca in cui sono stati scritti, che si riferiscono a vicende di millenni fa. Purtroppo in Europa continuate a cercare delle scuse per i musulmani, con atteggiamenti a dir poco paternalistici. Per voi sono dei poverini, degli ignoranti che hanno bisogno di un’evoluzione verso la democrazia. Dite che dobbiamo accettare la loro cultura… Non è vero, quello che dovremmo fare è dir loro la verità nella carità” (Ignazio Giuseppe III Younan, 71 anni, patriarca di Antiochia dei siro-cattolici, una delle massime autorità religiose nell’Oriente cristiano, a capo di 250 mila fedeli, ieri sul Quotidiano nazionale).

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