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Il patto anglo-italiano contro la Brexit

Paola Peduzzi
Come anticipato dal Foglio, i ministri Gentiloni e Hammond descivono l'Europa "fit for the future"
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Come anticipato dal Foglio, oggi il Daily Telegraph pubblica l’editoriale a quattro mani del ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, e del suo collega britannico, Philip Hammond, che sancisce il patto anglo-italiano per evitare la Brexit. Questa è una settimana cruciale per il Regno Unito, i sondaggi dicono che, in vista del referendum in-out sull’Europa, l’elettorato è spaccato a metà, il premier, David Cameron, sarà giovedì a Bruxelles per discutere il negoziato in corso.

 

Gentiloni e Hammond scrivono che, pur avendo obiettivi diversi, quel che tiene insieme Italia e Regno Unito è la volontà di riformare l’Europa e di rilanciare la sua visione pro atlantica, sostenendo il Trattato commerciale Ttip. Quel che chiede Londra, cioè la garanzia per i paesi fuori dall’Eurozona di non dover subire le decisioni della maggioranza dei 19 paesi che hanno adottato l’euro, viene ricondotto da Roma in una visione europea in cui diverse anime si riconciliano, nel rispetto delle esigenze di tutti e della salvaguardia del mercato interno. Il punto è stato fissato dal Consiglio europeo nel giugno del 2014: “Il concetto di ‘ever closer union’ (presente nel Trattato di Lisbona, ndr) consente differenti percorsi di integrazione per ogni paese”. Questa flessibilità permetterebbe all’Ue di allargarsi ancora – “a 30 membri”, scrivono i ministri – senza cadere, come spesso è accaduto, in crisi politiche se non identitarie. Questa è, nelle parole di Gentiloni e Hammond, l’Europa “fit for the future”.

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