Vladimir Putin (Ansa)

Editoriali

“Possono avere un impatto negativo sulla Russia”. Putin si lamenta delle sanzioni

Redazione

Durante un incontro con il suo governo il presidente russo ha ammesso l'efficacia delle misure messe in campo dall'occidente in risposta all'invasione dell'Ucraina. Stavolta dice la verità

Durante un incontro con il suo governo Vladimir Putin ha detto che le sanzioni occidentali possono ancora fare male alla Russia. “Nel medio periodo le sanzioni illegittime imposte contro l’economia russa potrebbero avere un impatto negativo”, ha detto Putin, sottolineando con enfasi la necessità di “aumentare la domanda interna”, che nella situazione attuale sta diventando “il fattore trainante della crescita russa”.

 

Il problema, però, è che la Russia non sta crescendo granché: secondo le previsioni del Fmi nel 2023 sarà un debole 0,3 per cento, secondo quelle dell’Ocse (più recenti) ci sarà una recessione del -2,2 per cento quest’anno seguita da un -0,5 per cento nel 2024. Per avere una forte domanda servirebbe  un’economia viva e diversificata, ma da oltre un anno la Russia sta perdendo popolazione attiva e di conseguenza chi produce e chi consuma. Da un lato c’è la “mobilitazione” che ha mandato al fronte centinaia di migliaia di uomini; dall’altro l’emigrazione, che ha spinto fuori dal paese altre centinaia di migliaia di persone. Per giunta le sanzioni occidentali ora stanno colpendo l’export energetico russo, ovvaro la principale voce di entrate del bilancio.

Putin ha  ricordato ai suoi ministri che la guerra economica contro la Russia ha l’obiettivo di destabilizzare la società russa attraverso la sofferenza della popolazione “ma non ci sono riusciti”, ha sentenziato, rispondendo indirettamente al dibattito occidentale (o forse ormai solo italiano) sull’efficacia delle sanzioni.  Se l’obiettivo fosse davvero quello che dice Putin – provocare un cambio di regime – i risultati possono apparire deludenti ma, come esplicitamente dichiarato nei documenti dell’Ue, le sanzioni mirano a indebolire la capacità della Russia di finanziare la guerra, ovvero ridurne il potenziale offensivo nel medio e nel lungo periodo. Se guardiamo l’andamento del conflitto, con i russi bloccati da mesi in una sanguinosa guerra d’attrito nel tentativo di conquistare ciò che rimane della città di Bakhmut, i  risultati delle sanzioni sono evidenti.

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