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editoriali

Il gasdotto della discordia

Redazione

MidCat piace a Spagna e Germania, ma è fortemente osteggiato dalla Francia: Macron vuole energia subito

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Da un lato l’asse Madrid-Lisbona-Berlino, dall’altro Parigi. Il progetto del nuovo gasdotto MidCat (contrazione di Midi e Catalogna) tra Spagna e Francia, dopo essere stato abbandonato nel 2019 per questioni ambientali ed economiche, è tornato al centro della scena europea come una delle possibili risposte alla crisi energetica che sta vivendo l’Europa in seguito alla chiusura dei rubinetti russi del Nord Stream. Sostenuto con vigore dai governi spagnolo, portoghese e tedesco, il MidCat per ora è fortemente osteggiato dalla Francia. “Non capisco perché dovremmo avventarci come avvoltoi su questo tema pensando che possa risolvere il problema del gas, perché non è così”, ha detto lunedì il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Una risposta molto dura che ha suscitato reazioni stizzite a Madrid. “Eg’ un progetto di interesse europeo”, ha detto martedì la ministra spagnola della Transizione ecologica, Teresa Ribera, aggiungendo che “il dibattito non può essere chiuso in base alle dichiarazioni di un solo paese”.

 

Madrid, che aspira a diventare un hub del gas europeo, punta sulla dimensione europea del progetto, con la sponda del premier portoghese António Costa, che ha dato il pieno appoggio alla costruzione della pipeline, e del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che in agosto ha dato il suo benestare al MidCat. Il gasdotto permetterebbe alla Spagna, che dispone del 30 per cento delle capacità europee di rigassificazione di gas naturale liquefatto, di esportare verso il resto dell’Europa il gas proveniente via nave dall’Africa del nord. Parigi, invece, non considera quest’opera strategica, la ritiene troppo costosa (3 miliardi secondo le stime) e preferisce l’installazione di nuovi terminali di Gnl nel nord e nell’est dell’Europa, in particolare in Germania: un’alternativa più rapida e più economica. Inoltre, la Francia punta a investimenti a medio termine nel quadro della transizione ecologica, dove il gas avrà sempre meno spazio a favore delle rinnovabili. E del nucleare.

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