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EDITORIALE

Il discredito planetario causato dai pm che fanno flop

Redazione

I danni della malagiustizia sono maggiori del chiacchiericcio su Ruby

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A sorprendere della vicenda Ruby ter non sono soltanto le pesanti richieste di condanna avanzate dalla procura di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi (sei anni di reclusione) e degli altri ventotto imputati, ma soprattutto la richiesta avanzata dall’Avvocatura dello stato, che rappresenta la presidenza del Consiglio, costituitasi parte civile all’inizio del processo, di chiedere una provvisionale di risarcimento di dieci milioni e mezzo di euro a carico di tutti gli imputati. In particolare, il risarcimento sarebbe dovuto per i danni causati dal “discredito planetario” che l’ex premier avrebbe gettato sull’istituzione con il suo comportamento, insieme agli altri imputati. La richiesta di risarcimento appare a dir poco paradossale, soprattutto se si considerano i danni causati ogni giorno a livello mondiale sul nostro paese dalla dai continui flop della magistratura.

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A sorprendere della vicenda Ruby ter non sono soltanto le pesanti richieste di condanna avanzate dalla procura di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi (sei anni di reclusione) e degli altri ventotto imputati, ma soprattutto la richiesta avanzata dall’Avvocatura dello stato, che rappresenta la presidenza del Consiglio, costituitasi parte civile all’inizio del processo, di chiedere una provvisionale di risarcimento di dieci milioni e mezzo di euro a carico di tutti gli imputati. In particolare, il risarcimento sarebbe dovuto per i danni causati dal “discredito planetario” che l’ex premier avrebbe gettato sull’istituzione con il suo comportamento, insieme agli altri imputati. La richiesta di risarcimento appare a dir poco paradossale, soprattutto se si considerano i danni causati ogni giorno a livello mondiale sul nostro paese dalla dai continui flop della magistratura.

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A ben vedere, infatti, se si volesse utilizzare il principio del “discredito” sulle istituzioni, allora la presidenza del Consiglio dovrebbe occuparsi di chiedere risarcimenti anche per i danni ingenti causati sulla reputazione dell’Italia dalle tante inchieste avviate da pubblici ministeri e poi finite con un nulla di fatto: l’inchiesta “Mafia Capitale”, che ha portato allo sputtanamento di Roma sul piano internazionale, prima di scoprire che di mafia non si trattava; il processo sulla fantomatica trattativa stato-mafia, giunto all’assoluzione in appello di alti ufficiali dei carabinieri e di politici, accusati di aver stretto un patto con Cosa nostra; per non parlare del processo che per anni ha messo alla gogna uno dei principali gruppi industriali del paese, Eni, accusato di aver pagato la “più grande tangente della storia” in Nigeria (tutti gli imputati poi sono stati assolti). Solo per citarne alcuni.

 

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Lo stato chiederà risarcimenti a qualcuno per i danni provocati da questi fallimenti della giustizia sulla reputazione del paese? Scommettiamo di no.

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