Editoriali
Il gran passo di Microsoft nei videogiochi
L’acquisto di Activision c’entra col metaverso. Le attenzioni di Washington
Microsoft sborserà 68,7 miliardi di dollari per Activision, la casa produttrice di video game – “quella di ‘Call of Duty’”, si potrebbe dire, ma anche molto di più visto che dal 2007 l’azienda include la Blizzard, “quella di ‘War of Warcraft’” ed è anche “quella di ‘Candy Crush’”. Un gigante di un settore, quello del video gaming, che da anni vale più di quello cinematografico (le ultime stime parlano di 300 miliardi di valore in tutto il mondo). Secondo il comunicato ufficiale di Microsoft l’acquisizione “giocherà un ruolo chiave nello sviluppo di piattaforme nel metaverso”. Ci risiamo: il metaverso. Una tecnologia fumosa spesso usata come diversivo. In questo caso, anche se gli investimenti di Microsoft nel settore sono noti, è più probabile che Activision torni utile a un’altra proprietà del gigante tecnologico: Xbox.
La console per videogiochi è diventata un asset essenziale per un’azienda che, sotto la guida del ceo Satya Nadella, ha saputo diversificarsi e tornare al centro delle attenzioni. I molti titoli di Activision potrebbero tornare utili per Xbox Game Pass, un servizio su abbonamento con cui gli utenti possono giocare a centinaia di giochi su pc o console. Il bouquet di giochi di culto e di enorme successo entrerà quindi a far parte dell’offerta dell’azienda, rendendola imperdibile. Ma attirando anche le attenzioni delle autorità competenti di Washington che potrebbero – secondo molti – avere qualcosa da ridire sull’operazione. Cosa succede quando un’azienda, assume una posizione troppo rilevante nel mercato? Microsoft dovrebbe saperlo, visti i suoi trascorsi con l’Antitrust negli anni Novanta.
Ma i tempi sono cambiati da allora. È vero, sia i repubblicani che i democratici, seppur con ragioni diverse, vogliono fare i conti con Big Tech. Ma è anche vero che questo mondo è ormai loro, delle piattaforme tecnologiche, sempre più inarrestabili.
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