Margrethe Vestager (LaPresse) 

Editoriali

La linea Vestager sui chip

Redazione

Una politica giusta di concorrenza “intensa”. Da estendere a tutta l’economia
 

Margrethe Vestager è riuscita a resistere alle pressioni di Francia e Germania che avevano chiesto all’Ue di decretare il “liberi tutti” sugli aiuti di stato. Da anni Parigi e Berlino promuovono il concetto di “campioni europei”, dietro cui si nasconde la loro nostalgia per i sussidi pubblici ai vecchi “campioni nazionali”. Anche l’Italia, come dimostrano Alitalia e Monte dei Paschi di Siena, è spesso allergica ai lacci di Bruxelles. Ogni occasione è buona. Il Covid-19 ha aperto una grande falla per stato di necessità. La doppia transizione climatica e digitale – a cui si è aggiunta la penuria di semiconduttori – era un’occasione per  far venire giù la diga dell’Antitrust. Vestager ieri ha presentato la revisione della politica dell’Ue sugli aiuti di stato. Il quadro temporaneo per il Covid è stato prolungato fino a giugno 2022, ma con una soppressione progressiva delle misure di sostegno (oltre 3 mila miliardi di euro).

 

Sul clima saranno consentiti gli aiuti destinati alle industrie per decarbonizzazione, mobilità pulita ed efficienza energetica. Sul digitale gli stati potranno finanziare le reti a banda larga, mentre la Commissione avrà più poteri contro le acquisizioni killer. Sui chip – al centro di un scontro tra Vestager e il commissario Thierry Breton – potranno essere concessi aiuti, ma limitati alla carenza di finanziamento per l’apertura di nuovi impianti e subordinati a una serie di garanzie. Ogni singolo caso sui chip “sarà valutato rigorosamente”, ha avvertito Vestager. Parigi e Berlino avranno le mani legate. Intel faticherà a mettere i governi l’uno contro l’altro per vedere chi offre di più per aprire un nuovo impianto. “L’autosufficienza è un’illusione”, ha detto Vestager: “I campioni europei di cui abbiamo bisogno e che abbiamo sono quelli che affrontano una concorrenza intensa e giusta”. E’ la politica giusta. Non solo per i chip, ma per tutta l’economia.

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