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EDITORIALI

C'è allerta terrorismo nel Regno Unito

Redazione

Due attentati in un mese, l’ultimo sventato ieri a Liverpool. La grande cautela dei media

L’allerta terrorismo oggi nel Regno Unito è più alta, è al grado “severe”, che vuol dire: la possibilità di un attentato è molto alta – il livello successivo è il più grave, quando l’attentato sembra imminente. A determinare l’allerta è stato “l’atto di terrorismo” di domenica a Liverpool, sventato dai riflessi pronti di un tassista, che ha chiuso il proprio passeggero nell’auto ed è scappato mentre l’uomo faceva detonare l’esplosivo che aveva addosso. Il tassista, David Perry, è rimasto ferito nell’esplosione ma ieri è stato dimesso dall’ospedale, mentre il governo lo ringraziava per il suo coraggio e la sua prontezza.

 

Secondo le prime ricostruzioni, Perry aveva caricato il passeggero una decina di minuti prima e lo stava portando, come richiesto, al Women’s Hospital lì accanto, che è anche vicino alla cattedrale dove stava iniziando la funzione per il giorno della memoria dei caduti in guerra. Quando si è accorto che il passeggere stava armeggiando con qualcosa di sospetto, Perry si è fermato, ma c’è stato un primo scoppio: è riuscito ad aprire la portiera e ha chiuso l’auto, che di lì a pochi secondi è esplosa. La polizia ha detto che il passeggero è stato identificato e che sono state arrestate almeno quattro persone sospettate di aver collaborato all’attacco. Ancora non sono stati forniti dettagli ufficiali: sembra di rivedere quel che è accaduto esattamente un mese fa, quando fu assassinato a coltellate dentro una chiesa metodista il parlamentare conservatore David Amess. Anche allora, le informazioni sull’attentatore, un ragazzo somalo di ventiquattro anni, erano arrivate centellinate e non per via ufficiale, ma attraverso indiscrezioni trapelate sui giornali. Già in quella occasione molti si erano interrogati sulle ragioni della grande cautela utilizzata dalle autorità sull’identità dell’assassino e sulla matrice terroristica dell’omicidio.

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