Foto di Olivier Hoslet, via Ansa 

le previsioni della commissione

L'Ue verso la recessione, in Italia il pil allo 0,3% (la metà delle stime del governo)

David Carretta

Il commissario Gentiloni presenta le previsioni economiche d'autunno. Spaventano deficit e inflazione: "Se restiamo uniti, possiamo navigare con successo queste difficoltà e emergere più forti"

Bruxelles. L'economia dell'Unione europea si sta dirigendo verso un inverno di recessione, con una forte contrazione alla fine dell'anno, ma la crescita nel 2022 si è dimostrata più forte di quanto previsto di fronte alle ripercussioni della guerra in Ucraina, secondo le previsioni economiche d'autunno presentate oggi dalla Commissione. "L'Ue è tra le economie avanzate più esposte" alla guerra di aggressione della Russia "a causa della sua prossimità geografica" e "la pesante dipendenza dalle importazioni di gas russo". Tuttavia nella prima metà del 2022 la crescita è stata forte. "L'espansione è proseguita nel terzo trimestre, anche se a un ritmo considerevolmente più debole". Secondo la Commissione, nel 2022 il pil dell'Ue dovrebbe crescere del 3,3 per cento quest'anno (3,2 per cento nell'area euro), ben al di sopra del 2,7 per cento delle previsioni economiche estive. "L'economia dell'Ue ha dimostrato grande resilienza alle onde d'urto" della guerra della Russia, ha spiegato il commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni. È nel quarto trimestre che è attesa una recessione sia per l'Ue sia per l'area euro, che dovrebbe proseguire anche nel primo trimestre del 2023. "La crescita dovrebbe ritornare in Europa in primavera, quando l'inflazione allenterà gradualmente la sua presa sull'economia", ha detto la Commissione. Il prossimo anno sarà di bassa crescita: 0,3 per cento sia nell'Ue sia nell'area euro. È dal 2024 che il pil dovrebbe riprendersi, con una media del 1,6 per cento nell'Ue e del 1,5 per cento nell'area euro.

 

Al di là della crescita le cifre più preoccupanti delle previsioni della Commissione riguardano l'inflazione e i deficit. L'esecutivo comunitario vede il picco dell'inflazione alla fine dell'anno al 9,3 per cento nell'Ue e al 8,5 per cento nell'area euro. Ma l'inflazione rimarrà elevata anche il prossimo anno: 7 per cento nell'Ue e 6,1 per cento nell'area euro. Quanto al deficit dell'Ue, dopo una discesa dal 4,6 per cento del pil nel 2021 (5,1 per l'aera euro) al 3,4 per cento nel 2022 (3,5 per cento nell'area euro), il prossimo anno dovrebbe tornare a crescere al 3,6 per cento (3,7 per cento per l'area euro). La Commissione avverte che le sue previsioni sono segnate da "un livello eccezionale di incertezza" a causa della guerra russa contro l'Ucraina e il rischio di ulteriori perturbazioni economiche. "La più grave minaccia deriva da sviluppi avversi sul mercato del gas e il rischio di penurie, in particolare nell'inverno del 2023-24". Inoltre, l'Ue rimane esposta a "shock di altri mercati delle materie prime". Un altro fattore di rischio sono livelli elevati di inflazioni prolungati e aggiustamenti disordinati dei mercati finanziari a causa dell'aumento dei tassi di interessi. "Le previsioni di oggi sono soggette a molteplici rischi e incertezze, ma di una cosa sono sicuro: se come europei siamo in grado di rimanere uniti, possiamo navigare con successo queste difficoltà e emergere più forti", ha detto Gentiloni.

 

Le stesse tendenze si registrano per l'Italia, per la quale la Commissione prevede "una contrazione questo inverno. Grazie alla solida crescita nei primi tre trimestri di quest'anno, la crescita del pil reale è stimata al 3,8 per cento nel 2022, prima di un rallentamento al 0,3 per cento nel 2023 e una ripresa al 1,1 per cento nel 2024".  Dati inferiori a quelli che il governo ha previsto nella Nadef, che vede il pil del prossimo anno allo 0,6 per cento. 

Per quest'anno, comunque, l'economia italiana fa meglio di Germania (1,6) e Francia (2,6). Per l'Italia le proiezioni della Commissione non tengono conto delle politiche annunciate dal nuovo governo di Giorgia Meloni. La preoccupazione maggiore riguarda il deficit, stimato al 5,1 per cento quest'anno: secondo la Commissione, la riduzione del disavanzo è destinata a fermarsi nel 2024, quando tornerà a salire al 4,2 per cento. Anche la riduzione del debito è destinata a rallentare, passando dal 144,6 per cento del pil del 2022 al 142,6 per cento nel 2024. Infine, ci sono anche segnali di un rallentamento nell'occupazione. Il tasso di disoccupazione dovrebbe salire dal 8,3 per cento nel 2022 al 8,5 per cento  nel 2024.