Foto di Ansa 

Scandalo in banca

Un dirigente di Hsbc si dimette. Era cauto sugli investimenti green

Giulio Meotti

“C’è sempre un matto che mi parla di fine del mondo”. Il racconto di quello che la religione della finanza verde infligge a chi non la segue

Un alto dirigente della grande banca Hsbc si è dimesso dopo aver detto: “C’è sempre qualche matto che mi parla della fine del mondo”. Stuart Kirk lascia sette settimane dopo essere stato sospeso dal suo lavoro per aver affermato che il cambiamento climatico non deve essere una preoccupazione per gli investitori. 
Capo degli investimenti responsabili e della ricerca a Hsbc, Kirk aveva provocato una tempesta con una conferenza a maggio, giudicata come una bordata contro i trilioni di dollari che fluiscono dagli investitori verso  prodotti e fondi green.

 

I critici di Kirk includevano l’amministratore delegato di Hsbc, Noel Quinn, che ha affermato che i commenti non erano coerenti con l’obiettivo della banca di aiutare il mondo a ridurre a zero le emissioni di carbonio. “Investire è difficile, come salvare il nostro pianeta” ha commentato Kirk. “Le opinioni su entrambi i temi differiscono. Ma la migliore possibilità di successo dell’umanità è un dibattito aperto e onesto. Se le aziende credono nella diversità e parlano apertamente, devono parlare”. E ancora: “Continuerò a pungolare con un bastone affilato le sciocchezze, l’ipocrisia, la logica sciatta e il pensiero di gruppo all’interno della bolla mainstream della finanza sostenibile”

 

I commenti di Kirk hanno innescato un dibattito nel settore finanziario. Banche, gestori patrimoniali e altre società finanziarie hanno sempre più pubblicizzato le proprie credenziali “Esg” ecosostenibili e le hanno rese un elemento centrale della propria governance e strategia. Ad esempio, alcuni dei premi di Quinn sono legati al raggiungimento degli obiettivi green. Secondo Morningstar, gli asset in fondi incentrati sui principi ecologici e sostenibili hanno raggiunto i 2,74 trilioni di dollari lo scorso anno. Sia i fondi pensione che i singoli investitori hanno affermato di voler sostenere progetti che riducano i danni ambientali. Per molti invece è soltanto “greenwashing”

 

“La cancel culture distrugge ricchezza e progresso”, ha scritto Kirk in un post su LinkedIn dopo le dimissioni. “Non c’è posto per la segnalazione della virtù in finanza”. Anche Sam Woods, vice governatore della Banca d’Inghilterra, aveva attaccato Kirk. Il clima è la nuova religione occidentale e non ammette eretici. “Tutte le precedenti funzioni religiose – dal battesimo dei bambini alla sepoltura degli anziani, dall’inaugurazione degli edifici al matrimonio e ai giuramenti – sono state sostituite nella società moderna da rituali laici, in realtà non è rimasto nulla che la religione abbia per sé, nemmeno il funerale” scrive nel suo ultimo libro Peter Sloterdijk, il più famoso filosofo tedesco.

 

“Mai prima d’ora la religione era stata solo un fatto privato”, ha detto Sloterdijk. Ciò non significa, tuttavia, che sia scomparsa. “Un fantasma si profila nel mondo occidentale, il fantasma della religione. Non ha più bisogno di essere utile a nulla, non deve più funzionare, non ha un mandato”. L’ambientalismo diventa allora la perfetta religione, conclude il filosofo: “La sensibilità climatica collettiva sarà l’ultima religione mondiale e, per di più, la prima a raggiungere tutti. Si possono prevedere tempi difficili per i suoi eretici”. Kirk se ne è accorto.

Di più su questi argomenti:
  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.