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l'incontro in russia

Confindustria va da Putin al Forum di San Pietroburgo

Federico Bosco e Luciano Capone

"Si parteciperò". Il direttore di Confindustria Russia Alfredo Gozzi conferma la sua presenza allo Spief, il più importante incontro del regime con il business. Tante defezioni rispetto alle edizioni passate, ma gli industriali italiani ci saranno: per parlare dell'importanza di investire in Russia

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“Sì parteciperò”, con queste parole lapidarie Alfredo Gozzi, direttore di Confindustria Russia, conferma la sua presenza al 25esimo Forum economico internazionale di San Pietroburgo (Spief), che inizierà domani. Si tratta per il regime di Vladimir Putin del più importante appuntamento annuale con la comunità economica e finanziaria russa e internazionale. Gozzi interverrà in un panel dal titolo “Gli investitori occidentali in Russia”, in cui si discuterà della necessità di stabilire una cooperazione tra investitori occidentali e Russia in una fase in cui “la situazione sui mercati globali, l’ambiente geopolitico e i media stanno esercitando una forte pressione sulle aziende occidentali che lavorano in Russia”. Insomma, la Confindustria italiana andrà a onorare Putin in un incontro in cui si spiega quanto siano sbagliate le sanzioni e la politica occidentale in reazione all’invasione dell’Ucraina. Gozzi non sarà l’unico italiano a partecipare. Insieme a lui ci sarà, a parlare dello stesso argomento, Vincenzo Trani, che è presidente della Camera di commercio italo-russa. Trani è colui che tentò di portare in Italia la produzione del vaccino russo Sputnik e il capo di Delimobil, la società russa di car sharing nel cui cda siedeva Matteo Renzi fino al 24 febbraio 2022 (si è dimesso dopo l’invasione dell’Ucraina).

 

Lo Spief è un appuntamento annuale che dal 1997 si tiene ogni anno a San Pietroburgo, nel tempo si è ingrandito fino a diventare un evento molto partecipato che riunisce gli amministratori delegati delle principali aziende russe e internazionali, rappresentanti delle camere di commercio e delle associazioni industriali, capi di stato, leader politici, premier, vicepremier, ministri e governatori di almeno un centinaio di paesi. Lo scopo principale del forum è fornire uno strumento pratico alle imprese che vogliono stringere relazioni economiche con la Russia. Nonostante le sanzioni senza precedenti che minacciano la più profonda recessione economica degli ultimi decenni, il Cremlino vuole che anche quest’anno tutto avvenga come se niente fosse, un po’ come accadde nel 2014 dopo l’annessione illegale della Crimea. Stavolta però la gravità della situazione è ben diversa. Secondo fonti di Bloomberg molti amministratori di aziende importanti sono preoccupati di essere visti allo Spief, temendo che questo possa renderli bersaglio di sanzioni. Almeno due dirigenti hanno affermato di voler partire prima del previsto per evitare di essere presenti durante il discorso di Putin in programma per venerdì, da sempre un momento centrale del forum in cui tutti desideravano farsi vedere. Addirittura sembra che molti partecipanti abbiano chiesto agli organizzatori di non essere identificati sui loro badge. Inoltre, l’alto costo del biglietto – 16.600 dollari per ogni partecipante, ovviamente da convertire in rubli – a fronte delle scarse prospettive di aprire nuove relazioni commerciali avrebbe indotto molte aziende a rinunciare.

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Nelle edizioni del passato l’atmosfera era ben diversa, oligarchi e magnati russi facevano a gara per organizzare feste con artisti di grido per animare le serate, che arrivavano dopo giornate in cui si assisteva agli interventi di leader internazionali come Angela Merkel (nel 2013), Matteo Renzi (2016) Narendra Modi (2017), Emmanuel Macron (2018), Xi Jinping (2019). Questa volta insieme a Putin sarà possibile ascoltare il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e quello argentino Alberto Fernandez, e poi l’emiro del Qatar e il presidente del Congo che al momento rappresenta anche l’Unione Africana. In extremis ha annunciato la sua partecipazione il presidente del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev e il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato alla Tass che Putin ha programmato contatti con altri leader stranieri, ma non ha annunciato l’elenco degli ospiti “per non dare più lavoro agli ambasciatori statunitensi”, spiegando la diplomazia statunitense sta esercitando pressioni per far disertare il meeting.

 

Hanno confermato la loro presenza personalità di 90 paesi: dall’Iran al Venezuela fino agli Stati Uniti passando per l’Italia e altri paesi dell’Europa e del resto del mondo. Tuttavia, il numero di nazioni partecipanti è una solo frazione rispetto al passato: nel 2021 erano rappresentate ben 141 nazioni. Inoltre nel 2021 c’erano oltre 5 mila rappresentanti di aziende russe e internazionali, quest’anno quasi la metà: 2.700. Scorrendo il corposo programma, i relatori dei vari panel saranno tutti russi. Tranne qualche eccezione, tra cui spicca, appunto, l'esponente italiano di Confindustria.

 

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