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L'effetto del rimbalzo. La ripresa in un dossier del Censis  

La fiducia delle famiglie e dei giovani migliora e il reddito disponibile aumenta per via dei risparmi accumulati. Il clima perfetto per una pacificazione economica

Qual è l’umore delle famiglie italiane? Cauto secondo la Confcommercio, in un report Metrica Ricerche dell’11 ottobre. Invece addirittura euforico secondo la Confimprese (associazione del commercio che raggruppa i brand maggiori), la quale in una ricerca effettuata assieme al Censis prevede una ripresa-boom dei consumi, con una spesa in crescita di 60 miliardi e che entro fine anno raggiungerà, nel complesso, i mille. In questo caso la molla sarebbe l’effetto di un anno e mezzo tra lockdown e restrizioni, mesi nei quali tra l’altro proprio per impossibilità o voglia di spesa i risparmi familiari (fonti bancarie) si sono rimpinguati appunto, esattamente di 60 miliardi. Mentre il reddito disponibile, fonte Istat, aumenta dello 0,5 per cento. La ricerca Censis afferma in sostanza che più che il denaro messo da parte e la possibilità di spenderlo conta l’“effetto rimbalzo”, con il 65 per cento della gente che non vede l’ora di uscire e riacquistare piena libertà, percentuale che tra i giovani sale al 77,4 per cento.

 

Ma contano anche altri motivi. “La stabilità del governo Draghi, la ripresa economica maggiore del resto d’Europa, la voglia di normalità” dice il presidente di Confimprese Mario Resca. “Questi sono il vero vaccino post Covid”. La vaccinazione di massa che ne genera un altro? “Sì, il che dovrebbe battere anche i problemi temporanei provocati dalla mancanza di materie prime e dall’aumento dei prodotti energetici”. Le stime Istat sulla fiducia delle aziende (a settembre a 113,8 punti, un livello molto elevato, con quella dei consumatori a 119,2, un record) darebbero ragione agli ottimisti. Insieme ad altri indicatori reali, dalla ripresa record di ristoranti, bar e turismo l’estate scorsa agli investimenti soprattutto nel lusso nelle maggiori città di gruppi italiani e stranieri lasciano propendere per la teoria dell’ottimismo quale alleato o sostituto della terza dose di vaccino. Se questo è vero, tutti i tentativi di pacificazione economica (e di smantellamento delle barricate ideologiche) sono certo benvenuti.

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