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Editoriali

Le precauzioni delle banche e la fiducia

Redazione

60 miliardi accantonati. Come garantire il sistema e anche il credito. Spread giù

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Gli effetti della crisi economica dovuta al Covid cominciano a farsi pervasivi. Per questo bisogna che le politiche economiche degli stati continuino a dare sostegno al tessuto produttivo. Con un obiettivo fondamentale: rassicurare i mercati. Ieri il Sole 24 Ore ha anticipato i risultati di uno studio di Goldman Sachs sulle principali banche europee, secondo il quale hanno accantonato precauzionalmente all’incirca 60 miliardi di euro, per rafforzarsi patrimonialmente in previsione delle perdite che dovranno presto iscrivere a bilancio. I due principali istituti di credito italiani, Intesa Sanpaolo e Unicredit, hanno messo da parte circa 3 miliardi. Si tratta di risorse sottratte all’economia reale, per una giusta e inevitabile causa: tutto possiamo permetterci tranne che piombare da una pandemia (che ancora non è superata) in un nuovo terremoto bancario, paragonabile a quello che ha zavorrato il nostro paese negli scorsi anni. Eppure, non può esserci ripresa senza investimenti, e non possono esserci investimenti senza credito.

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Gli effetti della crisi economica dovuta al Covid cominciano a farsi pervasivi. Per questo bisogna che le politiche economiche degli stati continuino a dare sostegno al tessuto produttivo. Con un obiettivo fondamentale: rassicurare i mercati. Ieri il Sole 24 Ore ha anticipato i risultati di uno studio di Goldman Sachs sulle principali banche europee, secondo il quale hanno accantonato precauzionalmente all’incirca 60 miliardi di euro, per rafforzarsi patrimonialmente in previsione delle perdite che dovranno presto iscrivere a bilancio. I due principali istituti di credito italiani, Intesa Sanpaolo e Unicredit, hanno messo da parte circa 3 miliardi. Si tratta di risorse sottratte all’economia reale, per una giusta e inevitabile causa: tutto possiamo permetterci tranne che piombare da una pandemia (che ancora non è superata) in un nuovo terremoto bancario, paragonabile a quello che ha zavorrato il nostro paese negli scorsi anni. Eppure, non può esserci ripresa senza investimenti, e non possono esserci investimenti senza credito.

    

Una funzione centrale dello stato nei prossimi mesi, allora, sarà proprio quella di mantenere in sicurezza il sistema bancario, dosando le garanzie in modo da mantenere aperti i canali finanziari verso le imprese e le famiglie. In questo delicato equilibrio, la buona notizia viene dal fronte dello spread, che ieri ha toccato nuovi minimi e che conferma non solo l’efficacia delle poderose contromisure adottate in Europa (con Next Generation Eu e con lo scudo della Banca centrale europea), ma anche la loro credibilità. Erogare soldi serve a poco, se non c’è fiducia: se non si fida, un agente razionale prende i denari e li nasconde nel materasso. Per ora, Bruxelles e Francoforte si stanno muovendo nella direzione giusta e stanno lanciando i messaggi corretti con l’esatto tono di voce. Gli stati membri hanno la responsabilità di portare avanti, ciascuno secondo le sue responsabilità e possibilità, questa strategia nella quale finalmente l’Europa fa l’Europa.

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