PUBBLICITÁ

Il lavoro surgelato

Redazione

Divieto di licenziamento, obbligo di proroga dei contratti e Cig per tutti. Così non va

PUBBLICITÁ

Non riuscendo a fare la cosa giusta, il Pd fa quella sbagliata. Nella conversione del decreto “Rilancio” è stato infatti aggiunto un comma che impone la proroga di tutti i contratti a termine per una durata pari al periodo di sospensione dell’attività lavorativa a causa dell’emergenza Covid. Ciò che serviva era un’altra cosa.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Non riuscendo a fare la cosa giusta, il Pd fa quella sbagliata. Nella conversione del decreto “Rilancio” è stato infatti aggiunto un comma che impone la proroga di tutti i contratti a termine per una durata pari al periodo di sospensione dell’attività lavorativa a causa dell’emergenza Covid. Ciò che serviva era un’altra cosa.

PUBBLICITÁ

 

Come annunciato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e previsto dal “piano Colao”, per evitare che decine di migliaia di persone con contratto a termine continuino a perdere il lavoro bisognerebbe consentire, in deroga al decreto “Dignità”, il rinnovo dei contratti in scadenza almeno per tutto il 2020. Ma siccome il M5s impedisce di toccare l’opera di Di Maio e Tridico, la brillante idea del Pd è quella di sostituire l’eventualità con l’obbligo: così, magari, un’impresa si trova impossibilitata a rinnovare i contratti dei lavoratori che servono e costretta a prolungare i contratti di quelli che non può più permettersi.

 

PUBBLICITÁ

Le politiche del lavoro del governo, fondate sull’estensione della cassa integrazione (Cig) e il divieto di licenziamento, hanno altri gravi problemi. In audizione parlamentare, l’Ufficio parlamentare di bilancio ha mostrato che “se circa un terzo delle ore di cassa integrazione è stato utilizzato da imprese con perdite di fatturato superiori al 40 per cento, oltre un quarto delle ore è stato tirato da imprese che non hanno subìto alcuna riduzione”. Vuol dire che tante aziende ci marciano.

 

Bisognerebbe introdurre qualche elemento selettivo, ad esempio inserendo l’ordinario “ticket di tiraggio” corrisposto dalle aziende che ricorrono alla Cig. Ma a questo punto bisognerebbe rivedere anche il divieto di licenziamento perché, come fa notare l’economista Andrea Garnero “se il divieto di licenziamento generalizzato (una restrizione introdotta solo in Italia) sarà prorogato mentre si restringe l’accesso alla Cig, per alcune imprese l’unica via sarà il fallimento. Così tutti perderanno il posto”. E per non togliere il divieto di licenziamento generalizzato che piace ai sindacati, il governo proseguirà con la Cig indiscriminata che fa comodo alle imprese.

  

Surgelare l’economia e il mercato del lavoro però, oltre a essere molto costoso, non risolve alcun problema.

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ