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Bastano anche riforme non epocali

Redazione

Sconto Iva per i pagamenti con card e Imu. Idee per semplificare senza retorica

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In attesa che la “madre di tutte le leggi” (by Giuseppe Conte) partorisca le megasemplificazioni promesse da anni, eccone due non epocali ma semplici, chiare, in grado di migliorare la vita ai contribuenti e combattere l’evasione fiscale. La prima: lo sconto del 20 per cento per chi paga i tributi locali, dall’Imu alla Tari, con l’addebito diretto in conto corrente. La seconda: la restituzione dell’Iva per chi paga un bene o servizio con strumenti elettronici, carta, bancomat o bonifico. Il rimborso avverrebbe attraverso un credito fiscale simile a quello delle detrazioni mediche attraverso la tessera sanitaria, un meccanismo collaudato da anni. Non siamo sulla Luna ma su sentieri abbondantemente battuti.

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In attesa che la “madre di tutte le leggi” (by Giuseppe Conte) partorisca le megasemplificazioni promesse da anni, eccone due non epocali ma semplici, chiare, in grado di migliorare la vita ai contribuenti e combattere l’evasione fiscale. La prima: lo sconto del 20 per cento per chi paga i tributi locali, dall’Imu alla Tari, con l’addebito diretto in conto corrente. La seconda: la restituzione dell’Iva per chi paga un bene o servizio con strumenti elettronici, carta, bancomat o bonifico. Il rimborso avverrebbe attraverso un credito fiscale simile a quello delle detrazioni mediche attraverso la tessera sanitaria, un meccanismo collaudato da anni. Non siamo sulla Luna ma su sentieri abbondantemente battuti.

 

Il primo è ben noto a chi già adesso si fa addebitare su carta di credito o in conto corrente un’utenza o una banale ricarica tipo PayPal. Il secondo è appunto quello della tessera sanitaria con il quale hanno preso dimestichezza anche “anziani e casalinghe”, le due categorie che vengono tirate in ballo come ostacoli insormontabili, in Italia, ogni volta che si parla di incentivare i pagamenti elettronici. Certo anche per queste riforme minimaliste sono in agguato non solo i famigerati decreti attuativi, ma nel primo caso le resistenze degli enti locali. I comuni dovrebbero fare un altro passo avanti verso l’informatizzazione e la connessione con le banche, cosa che oggi avviene in maniera estemporanea (si possono pagare multe e tributi nelle tabaccherie, ma non in tutte; e in ogni caso l’addebito favorisce i contribuenti sollevandoli dal saltare le scadenze ma penalizza gli enti locali che impongono sanzioni salate su ritardi anche di pochi giorni. Quanto alla seconda proposta è ovviamente osteggiata dalle rappresentanze del commercio e dei professionisti che già si oppongono all’obbligo del pos. Quasi che la grande distribuzione o i negozi che ce l’hanno siano tutti falliti. In realtà sarebbe meglio questo incentivo a pagare con la carta (e che ha qualche somiglianza con il successo della fatturazione elettronica), che non il divieto con sanzioni di prelevare contante, che solleva dubbi di costituzionalità o almeno di opportunità. E che fornisce alibi ai difensori dello status quo, se non dell’evasione.

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