PUBBLICITÁ

I "saggi" dell'Ue consigliano di congelare il Patto di Stabilità almeno fino al 2021

David Carretta

L'European Fiscal Board raccomanda all'Ue ulteriore sostegno fiscale per fare ripartire l'economia. E all'Italia dice che il dibattito sul Mes è andato “ben oltre qualsiasi discussione razionale”

PUBBLICITÁ

Bruxelles. L'Unione europea e i suoi stati membri devono tenersi pronti ad ampliare il sostegno fiscale a livello nazionale e, con iniziative a livello Ue, anche nel 2021 farebbero meglio ad andarci cauti nel riattivare le regole del Patto di Stabilità e Crescita. E' questa la raccomandazione presentata oggi dall'European Fiscal Board, il gruppo di saggi formato da quattro economisti indipendenti che consiglia la Commissione Ue sulla politica macro-economica da seguire e che valuta come vengono applicate le norme del Patto di Stabilità. "Per il 2021 l'European Fiscal Board raccomanda di fornire ulteriore sostegno fiscale", si legge nel rapporto dei quattro saggi. Le misure di confinamento introdotte per combattere la pandemia del Covid-19 "hanno provocato una recessione senza precedenti nell'area euro". Gli stati membri hanno adottato stimoli per il 3,25 per cento del pil, che si aggiungono a stabilizzatori automatici pari al 5 per cento dl pil. Ma "gran parte delle misure discrezionali di sostegno" introdotte nel 2020 dovrebbero "decadere nel 2021". Secondo l'European Fiscal Board, è necessario "estendere il sostegno fiscale discrezionale a livello nazionale il prossimo anno, sostenuto o complementato da iniziative lanciate a livello Ue".

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Bruxelles. L'Unione europea e i suoi stati membri devono tenersi pronti ad ampliare il sostegno fiscale a livello nazionale e, con iniziative a livello Ue, anche nel 2021 farebbero meglio ad andarci cauti nel riattivare le regole del Patto di Stabilità e Crescita. E' questa la raccomandazione presentata oggi dall'European Fiscal Board, il gruppo di saggi formato da quattro economisti indipendenti che consiglia la Commissione Ue sulla politica macro-economica da seguire e che valuta come vengono applicate le norme del Patto di Stabilità. "Per il 2021 l'European Fiscal Board raccomanda di fornire ulteriore sostegno fiscale", si legge nel rapporto dei quattro saggi. Le misure di confinamento introdotte per combattere la pandemia del Covid-19 "hanno provocato una recessione senza precedenti nell'area euro". Gli stati membri hanno adottato stimoli per il 3,25 per cento del pil, che si aggiungono a stabilizzatori automatici pari al 5 per cento dl pil. Ma "gran parte delle misure discrezionali di sostegno" introdotte nel 2020 dovrebbero "decadere nel 2021". Secondo l'European Fiscal Board, è necessario "estendere il sostegno fiscale discrezionale a livello nazionale il prossimo anno, sostenuto o complementato da iniziative lanciate a livello Ue".

PUBBLICITÁ

  

 

PUBBLICITÁ

L'European Fiscal Board era stato creato nel 2016 su richiesta della Germania e di altri paesi rigoristi che contestavano l'approccio troppo flessibile con cui la Commissione interpretava il Patto di Stabilità e Crescita con stati membri come l'Italia. Presieduto dall'economista danese Niels Thygesen, ne fanno parte che l'italiano Massimo Bordignon, l'olandese Roel Beetsma e il polacco Mateusz Szczurek. Nel corso di questi anni, i quattro saggi hanno contestato alla Commissione troppa discrezionalità nel concedere margini di bilancio aggiuntivi all'Italia. Ma hanno anche lanciato proposte innovative, come una riforma del Patto di Stabilità e Crescita incentrata sulla necessità di preservare gli investimenti pubblici e favorire la transizione verde. Di fronte al Covid-19, i quattro saggi non hanno dubbi: "L'attivazione della cosiddetta clausola generale di salvaguardia del Patto di Stabilità e Crescita in caso di severa recessione economica era pienamente giustificata". L'European Fiscal Board tuttavia considera che la Commissione avrebbe dovuto fornire sin dall'inizio "indicazioni sui tempi e sulle condizioni per uscire o rivedere" la clausola che ha permesso di sospendere le regole del Patto. "Chiarimenti dovrebbero essere offerti al più tardi entro la primavera 2021". Ma attenzione a non riattivare il Patto di Stabilità e Crescita troppo in fretta usando dati svianti. "Nell'attuale contesto non sarebbe consigliabile usare il tasso di crescita del pil reale quando si valuterà la fine di una recessione economica severa", dice il rapporto. Il pericolo è di mettere troppo presto un freno agli stimoli fiscali. "Usare un livello pre-crisi di pil reale dell'area euro e dell'Ue come riferimento" per decidere quando riattivare il Patto di Stabilità "avrebbe più senso". La priorità dell'European Fiscal Board deve essere quella di tornare a crescere. “La ripresa è urgente e importante. Anche la sostenibilità del debito è importante, ma solo la pressione dei mercati la rende urgente”, ha spiegato Szczurek: “Grazie alla risposta del Bce la pressione dei mercati è meno pressante”.

 

 

Il giudizio dell'European Fiscal Board sulle misure messe in campo dall'Ue per affrontare l'emergenza economica del Covid-19 è positivo. Tra Mes, Sure, Bei e la proposta di Recovery Fund, "le iniziative che sono state prese sono state impressionanti", ha spiegato il presidente del gruppo dei saggi Thygesen durante una conferenza stampa virtuale. Tuttavia "la pandemia Covid-19 ha sottolineato ancora una volta le difficoltà di gestire grandi choc [...] senza che l'Ue abbia una capacità fiscale centrale che permetta di prendere a prestito un ammontare significativo di fondi sul mercato", avverte l'European Fiscal Board: "Le iniziative recenti come Sure e il Recovery Instrument vanno nella direzione giusta [...], ma dovrebbero essere eventualmente sostituite da o trasformate in uno strumento fiscale permanente dell'Ue in modo che possa rispondere a choc severi rapidamente". I saggi vorrebbero fare del Recovery Fund il “Momento Hamilton” dell'Ue. Un obiettivo ambizioso, nel momento in cui anche la Germania di Angela Merkel esclude debito comune permanente. Nel frattempo, in attesa di un accordo sul Recovery Fund, l'European Fiscal Board ha dei consigli per l'Italia a proposito del Mes. Il dibattito a Roma è andato “ben oltre qualsiasi discussione razionale”, ha spiegato Bordignon. E alle obiezioni del M5s e dei sovranisti ha risposto il presidente dei saggi Thygesen: “Non ci sarebbero stigma anche se l'Italia fosse l'unico paese a beneficiare” del Mes.

PUBBLICITÁ
PUBBLICITÁ