PUBBLICITÁ

Più vaccini, meno Spinelli

Redazione

Per l’intellettuale di sinistra anche il coronavirus è colpa del neoliberismo

PUBBLICITÁ

Era solo questione di tempo, sapevamo che sarebbe successo. Si aspettava il primo folgorato dall’intuizione: il coronavirus è colpa del neoliberismo. E’ questa la sintesi di un articolo di Barbara Spinelli uscito sul Fatto quotidiano: “Ancora una volta si evita di mettere in questione il neoliberismo che alimenta le crisi, finanziarie o sanitarie che siano. E’ il persistente dogma neoliberale che spiega almeno in gran parte come mai ancora non siano stati escogitati né cure né vaccini”. La tesi dell’ex eurodeputata della sinistra radicale è che non è vero che Covid-19 sia “una novità”, perché c’erano state già altre epidemie di virus della stessa famiglia, e quindi se si fosse investito in ricerca in passato adesso avremmo già un vaccino. Ma il neoliberismo non vuole, perché non ha interesse a fare investimenti: non gli conviene guarire i malati perché poi non fa più profitti. E quindi se le epidemie di coronavirus non vengono debellate la ragione va individuata sì in problemi tecnico-scientifici, “ma in misura non minore nella dottrina neoliberale”. E per questi motivi bisogna affidarsi allo stato e alle teorie di Mariana Mazzucato. C’è qualche problema logico e fattuale in questa fiabesca teoria. La prima è una contraddizione nella linea editoriale del Fatto quotidiano, che ai tempi della legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale diceva che era un favore alle case farmaceutiche: non si capisce quindi se Big Pharma guadagni dal fare i vaccini, dal non farli o da entrambe le cose. C’è poi un conflitto con la realtà: ad esempio per quanto riguarda l’epidemia di Ebola, è stato prodotto un farmaco biotecnologico e ora anche, in tempi rapidissimi, un vaccino che si è dimostrato efficace. Le case farmaceutiche i vaccini li fanno. Sul coronavirus la risposta è stata ancora più rapida: in pochi mesi ci sono già diversi filoni promettenti e una trentina di progetti per vaccini contro Covid-19. C’è infine un grosso baco logico-temporale nella favola anticapitalista della Spinelli: non si può fare un vaccino o un farmaco antivirale prima della scoperta del virus contro cui dovrebbe agire. Possiamo affermare che, almeno questo, non è colpa del neoliberismo?

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Era solo questione di tempo, sapevamo che sarebbe successo. Si aspettava il primo folgorato dall’intuizione: il coronavirus è colpa del neoliberismo. E’ questa la sintesi di un articolo di Barbara Spinelli uscito sul Fatto quotidiano: “Ancora una volta si evita di mettere in questione il neoliberismo che alimenta le crisi, finanziarie o sanitarie che siano. E’ il persistente dogma neoliberale che spiega almeno in gran parte come mai ancora non siano stati escogitati né cure né vaccini”. La tesi dell’ex eurodeputata della sinistra radicale è che non è vero che Covid-19 sia “una novità”, perché c’erano state già altre epidemie di virus della stessa famiglia, e quindi se si fosse investito in ricerca in passato adesso avremmo già un vaccino. Ma il neoliberismo non vuole, perché non ha interesse a fare investimenti: non gli conviene guarire i malati perché poi non fa più profitti. E quindi se le epidemie di coronavirus non vengono debellate la ragione va individuata sì in problemi tecnico-scientifici, “ma in misura non minore nella dottrina neoliberale”. E per questi motivi bisogna affidarsi allo stato e alle teorie di Mariana Mazzucato. C’è qualche problema logico e fattuale in questa fiabesca teoria. La prima è una contraddizione nella linea editoriale del Fatto quotidiano, che ai tempi della legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale diceva che era un favore alle case farmaceutiche: non si capisce quindi se Big Pharma guadagni dal fare i vaccini, dal non farli o da entrambe le cose. C’è poi un conflitto con la realtà: ad esempio per quanto riguarda l’epidemia di Ebola, è stato prodotto un farmaco biotecnologico e ora anche, in tempi rapidissimi, un vaccino che si è dimostrato efficace. Le case farmaceutiche i vaccini li fanno. Sul coronavirus la risposta è stata ancora più rapida: in pochi mesi ci sono già diversi filoni promettenti e una trentina di progetti per vaccini contro Covid-19. C’è infine un grosso baco logico-temporale nella favola anticapitalista della Spinelli: non si può fare un vaccino o un farmaco antivirale prima della scoperta del virus contro cui dovrebbe agire. Possiamo affermare che, almeno questo, non è colpa del neoliberismo?

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ