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Il "mistero Parisi" sulla gestione dei fondi di Anpal

Valerio Valentini

Di Piazza, sottosegretario del M5s, tenta senza successo di giustificare i flop di Anpal. “Ah, c’è un software?”

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Roma. Alla quarta volta a cui si ritrova costretto a rispondere con un “boh”, pure lui deve avvertire un certo imbarazzo. E infatti prova a svicolare: “La prossima intervista la facciamo sulle politiche di integrazione?”. E sia, senatore. Solo che ieri Steni Di Piazza, sottosegretario grillino al Lavoro, a Montecitorio c’è andato per rispondere sulle opacità nella gestione dei fondi da parte del presidente di Anpal, Domenico Parisi. “Se è vero che ha speso tutti quei soldi in maniera inadeguata, allora è grave. E il ministero agirà di conseguenza”, dice Di Piazza. Ammettendo, di fatto, che finora quello stesso ministero non ha vigilato sulle spese di Parisi. “Non saprei. Io di certo non me ne sono occupato di queste chiacchiere”. Chiacchiere che, nella fattispecie, valgono 160 mila euro, di cui 71 mila di voli tra l’Italia e l’America, dove Parisi insegnava.

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Roma. Alla quarta volta a cui si ritrova costretto a rispondere con un “boh”, pure lui deve avvertire un certo imbarazzo. E infatti prova a svicolare: “La prossima intervista la facciamo sulle politiche di integrazione?”. E sia, senatore. Solo che ieri Steni Di Piazza, sottosegretario grillino al Lavoro, a Montecitorio c’è andato per rispondere sulle opacità nella gestione dei fondi da parte del presidente di Anpal, Domenico Parisi. “Se è vero che ha speso tutti quei soldi in maniera inadeguata, allora è grave. E il ministero agirà di conseguenza”, dice Di Piazza. Ammettendo, di fatto, che finora quello stesso ministero non ha vigilato sulle spese di Parisi. “Non saprei. Io di certo non me ne sono occupato di queste chiacchiere”. Chiacchiere che, nella fattispecie, valgono 160 mila euro, di cui 71 mila di voli tra l’Italia e l’America, dove Parisi insegnava.

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“Ma siamo sicuri che le cifre siano queste?”, domanda Di Piazza, lasciandoci un po’ interdetti, noi che speravamo che fosse lui a dircelo. “Il ministero avvierà i controlli”. Ci sono poi 50 mila euro di noleggio auto, 30 mila di affitto di casa a Roma. “Non ho contezza di queste cifre”. Se non ce l’ha, in effetti, è anche perché Parisi, a differenza del suo predecessore, non ha rendicontato nulla sul sito di Anpal. “Siamo ai primi mesi del 2020, magari lo farà a breve”. E sennò? “Sennò è una grave omissione. Però non esagererei con la caccia alle streghe. Se davvero si tratta di 30 mila euro di affitto per una casa a Roma, non mi pare uno scandalo. Significa meno di 3 mila euro al mese, e lui è comunque un presidente, ci sta che spenda come un direttore di una filiale di banca, no?”. Resta il fatto che Parisi avrebbe sollecitato lui stesso una modifica al regolamento interno di Anpal per potere giustificare quelle sue spese. Lo sapevate al ministero? “Non mi risulta”.

 

 

 

Ma il ruolo del ministero del Lavoro è anche quello di vigilare su Anpal. “Lo faremo”. E poi c’è la questione dell’aspettativa: l’Università del Mississippi, dove Parisi insegna, gliene ha concesso uno di un anno. Sta scadendo, e pare che non verrà rinnovata. “Ma è vero che non gli è stata rinnovata?”. A noi risulta di no, ma al ministero forse ne saprete di più. “Non so. Vediamo. Se non gliela rinnovano, però, è chiaro che il presidente dovrà prendere una decisione, magari licenziandosi dall’università se vuole restare alla guida di Anpal”. A proposito: a che punto siamo col software di Anpal per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro? “Il software?”. Quello per permettere di trovare un’occupazione ai beneficiari del reddito di cittadinanza. “Ah, il software...”. Scusi, sottosegretario, non sapeva dell’esistenza di questa piattaforma? “Il problema è che le deleghe sul reddito di cittadinanza se l’è tenute la ministra Catalfo. Io sono concentrato sulle politiche d’integrazione”.

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