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Ho giocato due numeri agli Esteri

Redazione

Di Maio promette aiuti alle imprese con fondi straordinari che però non lo sono

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Di tante cose ha bisogno l’Italia, per affrontare l’emergenza del coronavirus, ma non di chi fa il giocoliere coi numeri pur di strappare qualche titolo in più sui giornali. Specie se poi a vendere fumo è il ministro degli Esteri. E invece Luigi Di Maio, nel suo “tavolo straordinario sull’Export” di ieri, ha presentato come straordinarie risorse che, per lo più, non lo sono affatto. Di Maio ha parlato di un fondo complessivo di 716 milioni messo a disposizione dalla Farnesina per il sostegno delle imprese italiane nei mercati esteri. E subito viene da pensare che quindi, per questo disgraziato 2020, gli investitori italiani potranno contare su 716 milioni in più rispetto al passato.

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Di tante cose ha bisogno l’Italia, per affrontare l’emergenza del coronavirus, ma non di chi fa il giocoliere coi numeri pur di strappare qualche titolo in più sui giornali. Specie se poi a vendere fumo è il ministro degli Esteri. E invece Luigi Di Maio, nel suo “tavolo straordinario sull’Export” di ieri, ha presentato come straordinarie risorse che, per lo più, non lo sono affatto. Di Maio ha parlato di un fondo complessivo di 716 milioni messo a disposizione dalla Farnesina per il sostegno delle imprese italiane nei mercati esteri. E subito viene da pensare che quindi, per questo disgraziato 2020, gli investitori italiani potranno contare su 716 milioni in più rispetto al passato.

  

Ma non è così. Perché i 316 milioni dell’Ice sono la dotazione canonica di cui l’Istituto del commercio estero gode ogni anno. Quanto ai 400 milioni che Di Maio dice di aver messo nelle casse di Sace Simest – l’azienda che, per conto di Cdp, fornisce il sostegno al credito alle imprese che lavorano sull’estero – va detto che questo rifinanziamento straordinario del fondo 394 non è altro che un rimedio tardivo a un errore commesso mesi fa. Perché, di fatto, la Farnesina aveva già richiesto, in sede di conversione della legge di Bilancio, di rifinanziare il fondo per circa 300 milioni, come era stato nel 2019. Il fondo era stato invece congelato, e non a caso il governo si era poi impegnato a trovare almeno 50 milioni nel Milleproroghe. Ora, i 350 milioni aggiuntivi per Sace Simest inseriti nel nuovo decreto emergenziale, ripianano grosso modo un buco che s’era venuto a creare a dicembre. Il che dà il senso di come l’intera manovra attuata da Di Maio, che trasferendosi dal Mise (governo gialloverde) alla Farnesina (governo rossogiallo) aveva voluto portare con sé le deleghe al Commercio estero, s’è risolta in poco più di una trovata propagandistica: che peraltro, tra spacchettamenti delle competenze e stallo burocratico, ha prodotto finora solo un gran caos. Lo stesso che, del resto, il ministro degli Esteri dimostra nel denunciare come “inaccettabile il blocco dei voli da e per l’Italia” attuato da vari paesi dopo che il governo italiano, per primo nel mondo, ha disposto un analogo blocco con la Cina (includendo pure Taiwan).

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