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Per Tria il nervosismo dei mercati è "ingiustificato". Ma lo spread tocca quota 290

Le contraddizioni del governo agitano gli investitori e il differenziale tra i titoli di stato italiani e tedeschi torna a salire. "Non siamo preoccupati", dice Salvini 

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"Quello che posso fare come presidente del Consiglio è dare un messaggio a tutti i mercati, agli investitori istituzionali e non, a
tutte le istituzioni finanziarie: non c'è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Questo governo andrà ancora avanti, arriverà a fine legislatura perché ha ancora un programma molto ambizioso da raggiungere e lo farà tenendo i conti in ordine". Il premier Giuseppe Conte prova così a tranquillizzare i mercati e a ridimensionare l'impatto delle parole pronunciate dal vicepremier Matteo Salvini sullo spread, senza tuttavia riuscire nell'intento. Nel pomeriggio il differenziale tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani ha oltrepassato la soglia dei 290 punti base, tornando per qualche ora ai livelli di dicembre, quando nel pieno della trattativa tra il governo e l'Unione europea sulla legge di Bilancio la pressione dei mercati è stata massima. 

   

La strada era già tracciata stamattina, quando lo spread ha superato quota 280 punti base, valore intorno al quale si è attestato per tutto il giorno prima di chiudere a 285. A innescare le tensioni sui titoli di stato italiani sono state le parole che Salvini ha pronunciato ieri – dichiarando di volere sforare i parametri europei su debito e deficit superando il tetto del 3 per cento – e le continue divergenze tra i due partiti di maggioranza che gettano ombre sulla tenuta del governo. Nel pomeriggio, durante un question time alla Camera, Salvini è tornato sull'argomento per dire che "il diritto al lavoro, alla vita, alla salute vengono prima dello spread" e per questo "evidentemente alcune regole europee vanno riviste, perché stiamo lasciando un continente disoccupato e affamato". 

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Per il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, la reazione dei mercati è da attribuire al voto per le prossime europee. "Il nervosismo dei mercati, che si legge nelle oscillazioni dello spread, è ingiustificato ma comprensibile alla vigilia di queste importanti elezioni europee. Ingiustificato perché gli obiettivi di finanza pubblica del governo sono quelli proposti dal governo stesso e approvati dal Parlamento con il Def". Proprio sul Def e sulla possibilità di prevenire l'aumento dell'Iva è intervenuto anche Conte questo pomeriggio. Il premier ha confermato che il governo sta cercando un modo per disinnescare le clausole di salvaguardia, ma ha ammesso che "non sarà un'impresa facile", sconfessando le dichiarazioni di Lega e M5s che in più occasioni hanno negato la possibilità di un aumento delle aliquote per il prossimo anno. Contraddizioni che pesano sulla credibilità dell'Italia e che alimentano le incertezze degli investitori, alla ricerca di investimenti più sicuri dei titoli di stato italiani. 

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