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Terremoto bancario in Lettonia

Alberto Brambilla

Arrestato il governatore della Banca centrale con accusa di corruzione. Chiusa una banca dopo accuse di riciclaggio. Un weekend di caos a Riga dove l’influenza russa non passa (solo) dai social media

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Roma. L’uso dei social media per influenzare le elezioni di una nazione è diventato per molti una questione di sicurezza nazionale. Sabato 17 febbraio la Stampa ha lanciato in prima pagina una sua inchiesta sulle strategie della propaganda filorussa attraverso Twitter, elencando cinque account con poco più di un migliaio di follower e descrivendoli come potenziali agenti destabilizzanti della democrazia in Italia. 

 

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Forse però l’influenza più che sui social si esercita ancora alla vecchia maniera e probabilmente con maggiori risultati. In Lettonia la campagna elettorale inizierà tra quattro mesi e la propaganda russa è una costante nel paese baltico ex membro dell’Unione sovietica. L’autorità anti-corruzione non ha idea di come contrastare chi finanzia le tempeste di post sui social media. Ma si è dimostrata risoluta nel contrastare l’influenza che la Russia esercita tramite trasferimento di denaro (e la corruzione che eventualmente ne deriva).

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In questo weekend il sistema bancario lettone è stato messo sotto severo stress. Il governatore della Banca centrale, Ilmars Rimsevics, è stato arrestato dall’autorità anti corruzione con l’accusa di avere preteso una mazzetta da non meno di 100 mila euro. Rimsevics, 52 anni, sedeva nel Consiglio direttivo della Banca centrale europea dal 2014 quando la Lettonia ha adottato la moneta unica. Il presidente lettone ha convocato per oggi un meeting di emergenza perché il caso minaccia la reputazione del paese. 

 

Separatamente la Banca centrale europea ha fermato tutti i pagamenti alla ABLV Bank, il terzo istituto del paese, per preoccupazioni sulla solvibilità della banca dopo che il Tesoro americano l’aveva accusata di riciclaggio di denaro la settimana scorsa minacciando sanzioni. L’accusa ai dirigenti di ABLV è di avere permesso ai clienti di fare affari con la Corea del nord. ABLV aveva già respinto le accuse. Tuttavia ciò che aumenterà è l’attenzione verso gli affari illegali della Russia in Lettonia.

 

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Dal collasso dell’Unione sovietica la storia della Lettonia come canale d’afflusso di denaro russo è ben documentata. E la storia spesso si ripete. 

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