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Tsipras se la prende con l'austerity e studia l'introduzione di una valuta parallela

Redazione
Il premier greco parla al Parlamento europeo e dice che la Grecia è diventata una "cavia" per l'Ue: "Ma l'esperimento è fallito", dice. Entro 2-3 giorni le nuove proposte ai creditori. Intanto ad Atene ci si prepara al peggio.
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Ingresso da star al Parlamento europeo a Strasburgo, per il premier greco Alexis Tsipras, in occasione di un'audizione in Aula dopo l'Eurosummit di ieri. Tsipras ha fatto attendere alcuni minuti gli eurodeputati, molti dei quali lo hanno atteso per una stretta di mano, un bacio o una foto, all'ingresso dell'emiciclo. Molti cartelli con la scritta 'No' e 'Oxi' spiccato sui banchi degli eurodeputati. Un applauso ha accolto l'ingresso di Tsipras, mentre altri eurodeputati hanno risposto con fischi e qualche 'buu'.

 

"La mia patria negli ultimi anni è diventata una cavia ma questo esperimento non ha funzionato", ha esordito Tsipras, spiegando come negli ultimi anni "la Grecia ha fatto una scelta molto difficile che ha indebolito moltissimo il popolo ellenico". Il premier greco ha parlato di una "prova enorme" imposta "anche a tanti altri popoli che hanno dovuto seguire programmi di austerità, sebbene non così lunghi". "Non è un'esagerazione dire che la Grecia è diventata una cavia ma questo sperimento, dobbiamo ammettere tutti, non ha funzionato", ha concluso il premier greco.

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Dinanzi all'europarlamento, Tsipras ha poi riconosciuto l'enorme responsabilità dei governi passati nella crisi attuale, crisi la cui responsabilità dunque lui non addossa al resto dei partner europei. "Non sono tra quei politici che dicono che i problemi nella loro patria sono colpa degli stranieri: per tantissimi anni i governi greci hanno creato uno stato clientelare, hanno alimentato la corruzione tra politica e imprenditoria e arricchito solo una certa fetta del popolo: il 10 per cento del popolo detiene il 56 per cento della ricchezza del paese; e questa enorme ineguaglianza unita ai programmi di austerity, invece di correggere, ha appesantito la crisi".

 

Tsipras ha poi confermato che "il governo greco fornirà proposte concrete nei prossimi 2-3 giorni" e allo stesso tempo cercherà una soluzione per rendere più sostenibile il debito pubblico continuando i propri "sforzi sulle riforme". Il 'no' del popolo greco al referendum sul piano dei creditori, ha chiarito, "non è stata una scelta di spaccatura con l'Europa", ma un segnale della "volontà di tornare ai valori che stanno alla base dell'Ue"; la crisi greca "è un problema europeo e non solamente di Atene, quindi la soluzione" deve essere "a livello europeo", ha concluso.

 

La Grecia e le istituzioni europee hanno la responsabilità storica di trovare nei prossimi giorni "un compromesso che eviti una rottura storica", ha continuato Tsipras, che nel suo intervento ha detto che le proposte greche "per finanziare i nostri obblighi e ristrutturare il nostro debito non peseranno sui contribuenti europei".

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[**Video_box_2**]Eppure, mentre il premier greco parlava al Parlamento europeo, ad Atene il governo si prepara al peggio: di fronte alla possibilità concreta di un'uscita dall'area dell'euro, scrive il quotidiano ellenico 'Kathimerini', il ministero delle Finanze sta studiando l'introduzione di una valuta parallela all'euro se i negoziati a Bruxelles dovessero concludersi con una nuova rottura. I salari dei dipendenti pubblici, secondo quanto affermato dal vice-ministro alle Finanze, Dimitris Mardas all'emittente 'Mega Tv', sono assicurati fino a metà luglio, con un importo pari a 300 milioni ma il paese ha bisogno di altri 2 miliardi per pagare 4,5 milioni di pensioni ai cittadini in luglio. Per questo, il governo sta valutando l'emissione di titoli di debito, i cosiddetti 'Iou' (I owe you) che rappresentano la garanzia di un pagamento futuro e che verrebbero stampati e distribuiti per garantire salari e pensioni.

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