PUBBLICITÁ

di cosa parlare stasera a cena

C’è un sito in cui vedere il numero dei vaccinati per Sars-CoV-2 in Italia

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

PUBBLICITÁ

Allora cominciamo queste cene 2021 con l’argomento centrale di questi giorni. Parlate di vaccini e suggerite a tutti, specialmente a chi è un po’ apprensivo, di tenere a bada l’ansia nutrendola con un po’ di numeri. C’è un sito attivo in cui l’amministrazione della sanità aggiorna con buona frequenza il numero dei vaccinati in Italia per Sars-CoV-2. Si apre e si guarda. Sono pochi, sono tanti? Sono meno dei tedeschi e moltissimo meno dei fantastici israeliani, ma più dei francesi e molti più dei frugali ma anche un po’ confusionari olandesi? Le domande ansiogene andrebbero respinte, perché è fin troppo chiaro che si sta facendo il possibile e che le strozzature del sistema sanitario italiano non saltano in breve tempo né si possono aggirare. Però i dati di questi giorni sembrano indicare una nuova tendenza al peggioramento e l’inizio della vaccinazione, anche se è un’interpretazione un po’ forzata, sembra contrapporsi alla terza ondata. C’è molto di psicologico in questa lettura dei fatti e però non si può trascurare.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Allora cominciamo queste cene 2021 con l’argomento centrale di questi giorni. Parlate di vaccini e suggerite a tutti, specialmente a chi è un po’ apprensivo, di tenere a bada l’ansia nutrendola con un po’ di numeri. C’è un sito attivo in cui l’amministrazione della sanità aggiorna con buona frequenza il numero dei vaccinati in Italia per Sars-CoV-2. Si apre e si guarda. Sono pochi, sono tanti? Sono meno dei tedeschi e moltissimo meno dei fantastici israeliani, ma più dei francesi e molti più dei frugali ma anche un po’ confusionari olandesi? Le domande ansiogene andrebbero respinte, perché è fin troppo chiaro che si sta facendo il possibile e che le strozzature del sistema sanitario italiano non saltano in breve tempo né si possono aggirare. Però i dati di questi giorni sembrano indicare una nuova tendenza al peggioramento e l’inizio della vaccinazione, anche se è un’interpretazione un po’ forzata, sembra contrapporsi alla terza ondata. C’è molto di psicologico in questa lettura dei fatti e però non si può trascurare.

PUBBLICITÁ

 

C’è una considerazione da fare: un altro anno tutto intero con limitazioni alla vita pubblica e al commercio come quelle applicate anche nella blanda zona gialla non si potrebbe sopportare. Allora anche quando si sente dire che servono almeno 10 se non 12 mesi di restrizioni e controlli rigidi per ottenere risultati davvero solidi non si può prendere interamente alla lettera quelle affermazioni. Non è più questione di contrapporre mondo produttivo a tutela della salute. E’ arrivato il momento in cui i piani sanitari non possono essere staccati dai piani per la piena ripresa economica. I vaccini servono a integrare questa doppia strategia, con buona pace di chi ha una visione solo medica della questione. E la corsa di alcuni paesi alla vaccinazione e anche una corsa alla piena operatività economica. I tedeschi si sbrigano perché vogliono tornare presto al 100% dell’uso della loro capacità produttiva e ai consumi precedenti alla pandemia. Israele corre perché la sicurezza sanitaria è anche una garanzia di sicurezza strategica e militare. A proposito di terza ondata guardate invece i dati da Uk, con un’altra giornata da 50 mila nuovi casi, ma intanto sta correndo con le vaccinazioni e ha superato il milione di persone vaccinate, anche grazie alla possibilità di usare il prodotto AstraZeneca. Mentre anche l’Italia resta sì stabilizzata o quasi, ma a livelli troppo alti di nuovi contagi e di vittime.

  

PUBBLICITÁ

Le tre cose principali

 

Fatto #1

Intanto anche l’India approva il vaccino sviluppato da AstraZeneca e l’Oms dà la sua validazione al vaccino Pfizer e così permette ai paesi che non hanno una autorità nazionale del farmaco di distribuirlo nei loro territori. E la stessa BioNTech fa sapere che da sola non può coprire tutta la necessità immediata, sembra un appello a Ema perché acceleri le procedure con qualche strappo alla regola (d’altra parte inglesi e indiani e altri non saranno tutti completamente pazzi e irresponsabili).

 

PUBBLICITÁ

Fatto #2

PUBBLICITÁ

A freddo, con 24 ore di riflessione, ripartiamo dal sentiero indicato da Sergio Mattarella. Poi tutti prendono in giro Luigi Di Maio per il tono iper quirinalizio e orgogliosamente istituzionale del suo tweet di commento al discorso del presidente. Ma qui a cena, da tempo, ci divertiamo e ci compiaciamo nel vedere questi segni di inversione rispetto al passato politico dei 5 stelle. L’incoerenza non andrebbe mai contestata a nessuno (specialmente a nessuno con cui non si era d’accordo) e mai e poi mai a un politico. Di Maio è frutto di una lotta per i voti e per il potere condotta, politicamente, con armi terribili, come il linciaggio morale di un’intera classe dirigente, i vaffa day, la sistematica distruzione dell’onorabilità  e della credibilità dei politici. Un’operazione orrenda. Che però ha portato il suo movimento sopra al 30 per cento. Fatto il pieno è cominciata la resipiscenza o, più semplicemente, si è cominciato a buttare via l’armamentario ormai ingombrante di tutta quella robaccia anti-politica e, piano piano, l’uomo dell’impingment (come il primo Di Maio definiva, mutuando e trasformando il procedimento costituzionale americano per la messa in stato di accusa del presidente, è diventato l’uomo delle schiette e aperte lodi a Mattarella. Sono cose capitate a tutti, non esagerate nella condanna dell’incoerenza. Chi se ne importa, guardiamo al risultato e congratuliamoci per le congratulazioni con l’onorevole Di Maio.

 

PUBBLICITÁ

Fatto #3

Due modi per tentare di arrivare in Ue. C’è la via della vergogna (non per chi la attraversa ma per chi la lascia così) sulla quale sono costretti i profughi che seguono la rotta balcanica per avvicinarsi alle frontiere con l’Unione. E c’è la possibile via costituzionale e referendaria nuovamente immaginata dalla Scozia. Perché stavolta gli scozzesi fanno sul serio con l’intenzione di mantenere l’adesione all’Ue. Non sarà semplicemente un argomento di polemica politica o di tattica elettorale. Lo Scottish national party, maggioritario nel parlamento scozzese, con la sua leader Nicola Sturgeon, intende chiedere un altro referendum per l’indipendenza dal Regno Unito perché nell’ultima consultazione era stato assicurato agli elettori che non ci sarebbe stato il distacco dall’Europa e quindi ritenevano di votare per la permanenza in un paese che comunque garantiva l’inserimento nello spazio comunitario. Ora quindi si andrebbe a votare per l’indipendenza nazionale in un quadro completamente diverso e i motivi per un ritorno alle urne sono ben fondati.

 

Oggi in pillole

 

  • I controlli, per la prima volta, sull’eurostar da Londra all’arrivo in Francia
  • In Georgia (si vota per due senatori e i dem devono prenderli entrambi per avere la maggioranza al senato) si sta assistendo a qualcosa che ricorda l’avvicinamento al martedì della vittoria di Joe Biden, perché i dati sull’affluenza al voto anticipato, tipicamente usato dai democratici, sono in crescita costante e rilevante
  • Strascichi del Capodanno, i casi (rari) di feste organizzate in barba ai divieti
  • Ancora su strascichi del Capodanno: maggiore avvedutezza o miglioramento tecnico? Comunque c’è un fatto incoraggiante da Napoli.

 

 

PUBBLICITÁ