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Di cosa parlare stasera a cena

I nuovi guai di Raggi e i social dell'Inps

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Un po' di cose che non vanno bene e che potrebbero diventare, nel tempo ragionevole dei fatti giornalistici e giudiziari, motivo di grave crisi per questa maggioranza e in parte per il nostro assetto istituzionale. Si comincia dalla Libia.

 

Poi c'è la vicenda del professore con connessioni in Russia e in parte dell'amministrazione Trump ricercato a Roma per mesi e ora, a quanto risulta al Foglio, fuggito dopo essere stato ospitato a lungo in una casa riconducibile alla Link University, fucina di talenti per il governo gialloverde e ateneo di riferimento per il tardivo fondatore del movimento 4 stelle Luigi Di Maio.

  

Poi c'è la vicenda del sottosegretario Armando Siri, folgoratore di Salvini sulla via della flat tax e da oggi indagato per corruzione in riferimento a una presunta tangente per inserire un emendamento a favore dell'energia eolica in Sicilia. Dopo gli attacchi di Di Maio ("si dimetta, sarebbe meglio") e quelli di Di Battista con argomenti alla dibba che potete immaginare, Salvini si difende in calcio d'angolo, chiedendo retoricamente ai 5 stelle se "Raggi da indagata si fosse dimessa". Intanto il lesto ministro Toninelli gli ritira le deleghe da sottosegretario ai trasporti. Non è incoraggiante che nel passato di Siri ci sia un patteggiamento con condanna a un anno e sette mesi per bancarotta fraudolenta.

 

Ah guai anche per Raggi, perché l'ex capo di Ama (rifiuti e altri servizi) Bagnacani sta raccontando un po' di storie imbarazzanti per il Campidoglio. E Raggi, ricorderete, è diventata, tra l'altro, uno dei bersagli polemici e politici di Salvini.

 

En passant, visto che si parlava di Ama ecco cosa succede a non fare niente, a boicottare gli impianti a fermare tutto.

 

E, per tornare a ciò che divide, ecco un'opera che piace alla Lega e non ai 5 stelle.

Poi c'è l'Inps che ha trasformato in cazzaro qualsiasi su Facebook e quindi i guai che possono nascere se lo stato, o un suo pezzo, si mettono a fare i simpaticoni sui social. Aprendo una finestra in cui l'Inps rispondeva alle domande e ai dubbi sul reddito di cittadinanza si è innescato un micidiale meccanismo. Il profilo Inps dedicato alle famiglie ha cominciato a rispondere punto su punto alle obiezioni, dando ironia per ironia e sarcasmo per sarcasmo. E guardando, come è normale su Facebook, ciascuno nella pagina dell'altro, per cui al cittadino che chiedeva lumi sul PIN perché non rispondeva a scaricarlo si rispondeva sbirciando nel suo profilo e quindi osservando che se era capace di fare un selfie con modifica grafica (nel caso specifico le orecchie da coniglio) allora sarebbe stato anche in grado di ottenere il proprio PIN. Insomma, la parità di accesso alle reciproche informazioni ha acceso uno scambio pari e impari nello stesso tempo, qualcosa di deleterio per la campagna sul reddito di cittadinanza.

  

L'Iva, lo scontro resta anche sull'aumento delle aliquote contabilizzato da Tria e stignatizzato (ma con atteggiamenti magico-esorcistici) da Salvini e Di Maio. Il ministro mantiene la sua linea e anzi la rafforza con riferimenti agli obblighi costituzionali sul bilancio, i due vicepresidenti assieme ai loro partiti dicono che invece l'Iva non deve aumentare, ma, appunto, si fermano all'affermazione.

 

L'unità del governo si è invece celebrata a Reggio Calabria, con un consiglio dei ministri dedicato alla sanità calabrese, da commissariare dice la ministra, e nel quale è passato, a quanto si apprende, anche il famoso decreto sblocca cantieri, Tuttavia non è il consiglio dei ministri il problema, come ha mostrato il decreto crescita, ormai approvatissimo ma mai visto sulla terra. Il problema, come è noto. è la gazzetta ufficiale, cioè il porto sicuro delle novità legislative.

  

Si invecchia e non si va più al ristorante, dice Moody's, allarmata.

 

Domani ci si riunisce per Massimo Bordin, per testimoniare dolore e ricordo.