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Chi è Armando Siri, teorico della riforma fiscale (e pseudo-Osho)

David Allegranti

Ritratto del guru, economico e non, di Matteo Salvini, che scrive libri con finte interviste a Silvio Berlusconi

Roma. “Lei è un po’ pazzo, se mi consente”, dice il Berlusconi immaginario di Armando Siri, possibile ministro del governo Lega-Cinque stelle, in un introvabile libro del 2010, “L’Italia nuova. L’inizio”, dove Siri scrive un’intervista impossibile al Cav. Se vi siete un po’ persi, ed è solo l’inizio dell’articolo, tranquilli: Siri, già responsabile economico di Noi con Salvini, teorico della flat tax a due aliquote (siamo ai disturbi bipolari fiscali), è di difficile comprensione. Vi basti sapere che il Nostro ha così in considerazione se stesso da aver appunto scritto un libro con una finta intervista a Berlusconi in cui il finto Berlusconi gli dà amorevolmente del pazzo e lui, il vero Siri, risponde con un risentito “dunque, Presidente, una battuta a proposito della mia presunta pazzia”.

  

La nuova classe dirigente dell’Italia della Terza Repubblica è tutta da leggere, scoprire e ascoltare. E’ da ascoltare Siri (il video lo trovate su YouTube) quando presenta un suo altro libro, “La luce e l’ombra - Consapevolezza e responsabilità dell’Uomo all’alba di una nuova epoca ”, una roba che l’imitazione di Osho su Facebook in confronto è satira venuta male. “Nella storia dell’uomo e dell’universo – ha spiegato Siri una volta, presentando il libro – ci sono due energie in contrapposizione che generano l’universo stesso. Cosmos e Kaos sono due elementi dell’universo. Voi immaginate una lampadina, se non c’è un polo negativo e un polo positivo che si scontrano, la luce non c’è. Il problema qual è? Quando una prevale sull’altra e allora genera un corto circuito. Allora l’impegno qual è? Conoscersi sempre di più internamente per cercare di mantenere la cosa più difficile in assoluto: l’equilibrio la centratura. L’essere centrati rispetto a quelle due condizioni inevitabili. Oggi viviamo un momento in cui c’è un passaggio di consegne tra il Kaos e appunto il Cosmos. Gli agenti del Cosmos si stanno svegliando, si stanno muovendo, si stanno accorgendo di una missione, a cui sono chiamati e non possono dire di no. È un po’ come succede in Matrix, il film: quando ti svegli non puoi più tornare indietro”. Perfetto. Ed è da leggere l’intervista che gli fece Alessandro Da Rold su Linkiesta, nella quale Siri raccontava il suo passato da giovane socialista, coté craxiano. “Non ho padri politici, quando ero giovane ero molto attratto dalla politica di Craxi che all’epoca è stato uno statista. Basti pensare a quando schierò i carabinieri a Sigonella. Ha portato l’Italia a essere un paese rispettato e importante sul piano internazionale. Aveva una visione di forza dello Stato che doveva mantenere posizioni chiare in campo economico”.

  

Poi è arrivata, par di capire, l’infatuazione per Berlusconi che, insieme a Umberto Bossi, era l’unico a dire cose nuove in politica. Un “innovatore del sistema”, lo ha definito Siri nel suo libro. “Lui possiede ed esprime un concetto di anti-Stato, che coscituisce la premessa vera e concreta per la ‘fine’ di ciò che è il passato-presente e che spiana la strada al futuro. Per Berlusconi la burocrazia, la costituzione e tutti i meccanismi che da essa derivano (compresa l’impostazione della divisione dei poteri), sono temi ‘vecchi’ che devono essere cambiati radicalmente. E’ un buon inizio, ma non basta. C’è un limite che neppure Berlusconi al momento è in grado di superare ed è quello di saper affrontare con coraggio il fallimento della demcrazia come modello”, si lancia Siri, che nel 2001 ha fondato il Pin – Partito Italia Nuova, il cui slogan pare preso in prestito a un gruppo di auto-aiuto: “Tu sei la chiave!”. E il Pin, si legge sul sito, è un “Partito Politico espressione di nuovo punto di vista. E’ un’energia nata dal Cuore per creare un nuovo modo di Pensare, dato dalla consapevolezza che il mondo fuori è la conseguenza di quello che siamo dentro, e se non ci assumiamo questa Responsabilità continueremo a lamentarci e basta, mentre tutto rimarrà uguale”. Da qui un “nuovo modo di intendere la politica, che non è una cosa dei politici che sono sempre gli stessi, ma di tutti i cittadini, soprattutto i giovani che hanno voglia di dimostrare che non tutto è perduto e che loro per primi hanno il compito di fare qualcosa per il loro presente e il loro futuro senza farsi divorare dal passato, che spesso è fatto solo di divisioni, scontri, liti ideologiche che non hanno più alcun senso. Una risposta al disagio, non più fondata su ciò che divide per poi dominarti (divide et impera), ma su ciò che unisce per avere la forza di cambiare”. Siri ha evidentemente trovato corrispondenza d’amorosi sensi nella Lega di cui è oggi autorevole volto e, appunto, possibile ministro. E’ lui a scrivere la riforma fiscale ed è a lui che vi dovete rivolgere per cambiare la vostra vita. Voi siete la chiave: solo che la toppa della serratura è quella sbagliata.

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  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.