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non solo carta

Forte sul digitale, il Figaro si allarga. Ora è anche una tv e una radio

Mauro Zanon

Il quotidiano conservatore nel 2026 compirà duecento anni. E per parlare a fasce sempre più ampie di lettori ha deciso di ampliare l'offerta (coerente con la propria storia e la propria linea)

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Parigi. Per raccontare l’ultima evoluzione del giornale che dirige da più di dieci anni, Alexis Brézet ha ripreso, parafrasandolo, il titolo di un celebre libro di Michel Houellebecq: “L’estensione del dominio del marchio Figaro”. Prossimo a festeggiare il suo duecentesimo genetliaco, nel 2026, il quotidiano conservatore francese di proprietà del gruppo Dassault (il gigante dell’aeronautica che produce i Rafale) ha deciso infatti di ampliare la sua offerta giornalistica, lanciando una televisione e una radio che portano il nome del giornale: Le Figaro Tv Île-de-France e Le Figaro Radio.

 

Dieci anni fa, i nostri concorrenti erano Le Monde, Le Parisien, Les Échos e Le Point. Oggi, sono reti televisive come BfmTv e France Info a farci concorrenza nel mercato dell’informazione”, ha spiegato Marc Feuillée, direttore generale del gruppo editoriale. La televisione del Figaro è visibile da lunedì sera, oltre che sul sito del quotidiano, sul canale 34 del digitale terrestre per tutti gli abitanti dell’Île-de-France: oltre i confini della regione parigina, invece, dipenderà dagli operatori. Le Figaro Radio funzionerà in Dab+ a Parigi, Marsiglia e Nizza, ma sarà disponibile all’ascolto a livello nazionale (e internazionale) attraverso l’app del Figaro, Spotify e Deezer. Forte di un fatturato che è tornato ai livelli pre pandemia, 570 milioni di euro nel 2022 (più 15 per cento rispetto al 2021), il gruppo punta molto sul digitale, in progressione costante, e sulla diversificazione della sua offerta. “Una cifra riassume perfettamente la strategia del gruppo e l’ampiezza della sua trasformazione: il 60 per cento del suo fatturato viene ora realizzato grazie al digitale”, ha sottolineato Feuillée, prima di aggiungere: “Anche la diversificazione delle nostre attività ha svolto un ruolo centrale nel nostro sviluppo nel 2022. La sezione viaggi (Les Voyages e le agenzie Marco Vasco e Les Maisons du Voyage) e la biglietteria dedicata agli spettacoli (TickeTac e Le Figaro Billetterie) hanno registrato nel 2022 più di 100 milioni di fatturato”. Per ora, a beneficio del canale televisivo e della radio del marchio Figaro, sono stati stanziati 6,5 milioni di euro: con l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio finanziario nel 2026. Il polo audiovisivo sarà costituito da una trentina di giornalisti, che avranno entro la fine dell’anno degli studi nuovi di zecca: il Figaro e i suoi 1.500 dipendenti abbandoneranno infatti la sede di boulevard Haussmann per traslocare in un altro edificio acquisito dal gruppo nel Nono arrondissement, a rue de Provence. 

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Ma cosa vedranno i telespettatori? Trasmissione di cultura, arte di vivere, dibatti politici e di idee animati da volti noti del quotidiano come il vice direttore Yves Thréard e la giovane intellettuale réac Eugénie Bastié, ma anche programmi dedicati alla mondanità e al mondo della notte, come “Le Figaro la nuit”, con protagonista lo scrittore dandy Frédéric Beigbeder. A completare l’offerta, ci sarà ogni giorno “Bienvenue en Île-de-France”, tre ore di programmi con un focus sull’attualità della regione parigina. “Il nostro obiettivo è andare incontro a agli attori dell’Île-de-France, esplorare le sue ricchezze e partecipare alla sua vitalità. Vogliamo far scoprire nuovi universi, creatori e creazioni agli abitanti della regione”, ha spiegato Victoire Sikora, presentatrice di “Bienvenue en Île-de-France”. Su Le Figaro Radio, la ripresa delle trasmissioni tv in formato audio affiancherà una programmazione musicale soft-rock. L’evoluzione è figlia anche dell’ottimo stato di salute del quotidiano, che conta 400 mila abbonati.

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