Una civiltà di feste e distanziamenti
Nevrosi da contagio e incuria spavalda: come nel Seicento, con parole diverse
Un periodo di ipocondria, nevrosi da contagio e feste, pericolo di delazione, incuria spavalda e bugiarda: questo il tempo di adesso, pare. Allora bisogna ricorrere al libro sulla civiltà della conversazione, gran bel saggio storico di Benedetta Craveri. Lì, nelle historiettes, pose, costumi, idee, lettere dell’Antico Regime, dei suoi salons, delle sue dame, si trova l’essenziale per il combattimento. Il primo autore di un dpcm sulle riunioni private, scritto un mezzo secolo prima del fiorire della conversazione orchestrata dalle donne nel Seicento parigino, e che donne, che preziose, è di Stefano Guazzo (citato a p. 172, edizione Adelphi). Questo scrittore della Rinascenza veniva utile, come un Bisconte d’antan, a Madame de Sablé, temibile amante, grande psicologa, moralista insigne, installata nel perimetro del convento di Port-Royal des Champs, in città, dove si teneva salotto con gli scuri che davano sulla corte rigorosamente abbassati per non offendere, esponendole alla vista profana, le monache gianseniste.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.