Nina Moric (foto LaPresse)

Nina Moric ci sta trollando tutti

Manuel Peruzzo

Nina è sparita dalla tv ed è tornata sotto forma di status, una troll impenitente. Ma qual è la chiave del successo del suo personaggio? 

“Dove mai andranno a dormire le anatre di Central Park durante l'inverno”, non lo sappiamo. Dove migrano i commentatori sbarellati dei giornali, sì. Ci riferiamo a quelli che sotto ogni articolo che non hanno letto devono esprimere la loro personalissima opinione, quelli che a ogni titolo politico partono con l’editoriale a 40 cartelle sentendosi Ernesto Galli della Loggia ma senza la punteggiatura, quelli che con “solo in Italia” e “vergogna!!!!” credono d’aver argomentato, quelli che, i nostri preferiti, sotto ogni articolo di costume ci tengono a scrivere “ma chissenefrega!”, perché volevano aggiornarsi sulla situazione in Siria ma sono finiti sul pezzo Fedez-Ferragni. Sono tutti in un posto: spiaggiati sul profilo Facebook di Nina Moric.

 

Evitiamo i nina-moric-chi? Se non sapete chi è vuol dire che nel 1999 non avete mai visto Livin' la vida loca, il video che oggi definiremmo virale, di Ricky Martin, dove lei balla. O visto una sfilata di Valentino, o comprato un calendario Max, o guardato l’ultima edizione Rai dell’Isola dei famosi condotta da Simona Ventura, la quale si era lanciata dall’elicottero per andare a far piangere Nina parlandole di suo figlio in gita a Parigi col padre, Fabrizio Corona, con l’allora compagna Belén. E allora che ci dobbiamo dire? 

Poi Nina è sparita dalla tv ed è tornata sotto forma di status. Una troll impenitente che descrive i commentatori che le danno della slava di merda così: “profilo di coppia + Napoli + grasso in eccesso = odiare Nina Moric”. Più sprezzante di Sgarbi che ti dà della capra (“Sgarbi nudo ed io coperta. È questa l’Italia che sognavate da bambini?”), di Sonia Bruganelli che esibisce fiera scarpe e vacanze (una volta persino sotto una foto di Barbara D’Urso che sommessamente notava fosse arrivato l’inverno una ragazza scrisse “zitta tu che sei una privilegiata perché hai i termosifoni”). Gli indigenti non hanno niente fuorché il pacchetto dati senza limiti, e lo usano per disprezzare la vita degli altri. Qualsiasi cosa pur di non aprire un libro. 

 

Più i commentatori vogliono attaccare la Bastiglia, più le neo marie antoniette sputacchiano brioches con la noncuranza di chi ha già deciso che ti si nota di più se sei spietato. Nina Moric catalizza gli hater e li bullizza, o li blasta, come dice chi parla strano, cioè dà risposte corrosive e violente agli insulti che riceve, e non vede l'ora di riceverli. È stato l’anno del buonismo di Gianni Morandi, l’anno del “consumo ironico” di Giancarlo Magalli e quest’anno è quello del cattivismo di Nina Moric. Scamarcio ci ha provato, s’è presentato a un festival inveendo contro il pubblico bue che non capisce nulla di teatro, ma non ha funzionato: se vuoi fare Carmelo Bene non basta recitar la parte dello strafatto. Il vero uno contro tutti continuo è di Nina Moric. (Già all’Isola aveva litigato con chiunque fuorché con Antonella Elia: serve altro?). Non vi aspettate la diplomazia. A una ragazza che le scrive “lavati i capelli” risponde “Amoreeeee sono bagnati i capelli, proprio perché li ho appena lavati. Nelle prossime foto usa un po' di trucco in più perché ancora non sei proprio uguale uguale a Platinette.” Quando ha detto che tutti i suoi detrattori vengono certamente dal Molise, unica regione in cui non è stata, come spiegazione del fatto che solitamente non le danno della racchia rifatta per strada, nessuno ha capito: hanno preteso le scuse per i molisani.

 

Una modella nata e cresciuta sotto il regime comunista ti diventa di destra e sogna di candidarsi con Casa Pound. Gli intellettuali romani la notano, le danno della fascista (sulla propria bacheca: per evitare la rissa e rimanere nella propria bolla democratica di persone educate dove tutti si ripetono che sì, è una fascista). E lei si difende dicendo che il fascismo non esiste più. Poi va a Dalla vostra parte a ripetere “Italia a Italiani”, facendo incazzare tutti. Quando ha vinto Macron ha pubblicato una foto “Pray for Paris”, condivide abitualmente memi della pagina Figli di Putin, stima La Pen, difende i tassisti e ce l’ha con Elsa Fornero, inneggia alla sovranità monetaria e al patriottismo. È juventina. Comunque vada, se si candida, il voto dei pensionati ce l'ha.

La chiave del successo di questo personaggio Oltre, spiazzante, facile da odiare e che ride dei propri detrattori è tutto in un commento che le scrive un suo fan: “Sei una persona pessima, lurida, senza morale, fascista, senza pietà. E in fondo proprio per questo ci stai conquistando tutti”.

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