Angelo Bagnasco (foto LaPresse)

Anche Bagnasco spiega a Toninelli l'importanza del Terzo Valico

Fausto Vitali

Il cardinale durante l'omelia della messa per Santa Barbara: “È un'opera talmente significativa e nazionale che andrà avanti certamente perché il contrario sarebbe un suicidio per il paese”

Anche l'arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, si schiera a difesa del Terzo Valico. Un'opera “talmente importante, significativa e nazionale che andrà avanti certamente perché il contrario sarebbe un suicidio per il paese”. Il cardinale ne ha parlato durante l'omelia della messa in onore di Santa Barbara celebrata all'interno dell'imbocco sud del cantiere di Fegino a Genova. Davanti a lui le maestranze impegnate nei lavori di realizzazione del Terzo Valico che il governo, vittima della sua stessa propaganda pre-elettorale, ha cercato di bloccare.

 

In realtà, come spiegato da Luciano Capone sul Foglio lo scorso 29 novembre, alla fine Danilo Toninelli ricorrerà al “metodo Ilva”. Cioè dirà a coloro cui ha promesso di fermare l'opera, e che incidentalmente lo hanno votato per questo, che lui avrebbe voluto mantenere la promessa, ma ha le mani legati e non può fare altrimenti. Quello che preoccupa dell'intera vicenda, a ben vedere, è proprio questo. Perché il tentativo maldestro di non portare a termine un'opera strategica per il nostro paese dimostra l'incapacità del governo gialloverde a costruire e investire sul futuro dell'Italia. 

 

 

 

Per fortuna c'è chi non ci sta. Come dimostrano le manifestazioni di Torino, il malessere di Genova e la protesta, annunciata per il prossimo 13 dicembre, di Milano. Dopotutto non si sta parlando di dibattiti accademici ma di problemi reali. Come ricorda ancora Bagnasco: “Qui senza retorica e senza enfasi passa il benessere in tutti i sensi non solo della Liguria e di Genova ma del paese, visto che Genova è lo sbocco dell'Europa o se vogliamo l'ingresso in Europa. Sono certo che l'intelligenza e l'onesta con cui tutti guardano quest'opera continuerà a tradursi in un accompagnamento puntuale e tempestivo anzi accelerato, perché prima si conclude prima il Paese avrà una nuova via per la crescita e lo sviluppo”. Speriamo che l'auspicio di Bagnasco non venga smentito dai fatti.

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