Danilo Toninelli e Luigi Di Maio durante il question time alla Camera (Foto LaPresse)

Su Genova il governo e Toninelli si affidano al commissario straordinario (che non c'è)

Redazione

Sarà il responsabile per la ricostruzione ad assegnare i lavori per il nuovo ponte Morandi. Salta dal decreto la revoca della concessione ad Autostrade 

Le dichiarazioni fantasiose e confuse del governo sulla revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia (Aspi), agitata immediatamente dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, si sono dissolte oggi, con la risposta del ministro Danilo Toninelli a un'interrogazione alla Camera presentata dai deputati del gruppo Misto, Maurizio Lupi e Alessandro Colucci.

  

La revoca, ammesso che in qualche modo sarà poi finalizzata, non avverrà per decreto ma per via amministrativa. “La sorte delle concessioni autostradali – ha detto Toninelli – dipende dalla procedura di contestazione dell'inadempimento avviata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e non trova alcuna regolazione nel decreto legge che sta per essere portato all'attenzione del parlamento”. L'ipotesi era stata accreditata dal M5s e dallo stesso ministro dei Trasporti (“Noi quel contratto lo facciamo decadere per legge, faranno dei ricorsi ma la Corte costituzionale deciderà tra uno o due anni” aveva dichiarato) senza considerare lo stanziamento di un adeguato indennizzo per Autostrade e la possibilità di un parere negativo della Consulta. Fattori che evidentemente sono stati presi in considerazione solo adesso e per i quali si è preferito scegliere di attendere i tempi amministrativi. La procedura del Mit dovrà accertare se e in quale misura il gruppo Autostrade è stato inadempiente rispetto alla manutenzione del ponte Morandi, valutazione che servirà a stabilire se esistono o meno i presupposti per la revoca. 

      

Intanto, in questo modo, il governo si sfila dal nominare direttamente il soggetto che si occuperà di costruire il nuovo ponte per Genova. La delicata questione di affidare i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte sarà in mano al commissario straordinario, il cui nome (atteso da settimane) verrà fatto con un decreto del presidente del Consiglio entro dieci giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Genova. “Il governo non interviene direttamente nella scelta del contraente, ma pone al commissario precisi paletti normativi, quantomeno per evitare che la scelta determini indebiti vantaggi competitivi nel sistema delle concessioni autostradali”. Una ricostruzione che, ha assicurato Toninelli, dovrà avvenire “quanto più veloce possibile”. 

  


Ieri invece è stata pubblicata sul sito del ministero la relazione della Commissione ispettiva. Per i commissari ci sarebbe una responsabilità iniziale di Aspi da cui sarebbero scaturiti, in seguito, gli errori di valutazione degli organismi di vigilanza. Partendo dalla relazione, il mondo tecnico-scientifico potrà aggiornare i "metodi di indagine", mentre il governo "potrà trovare utili elementi per inserire tutti quei correttivi sul piano delle norme tecniche e legislative che si impongono per la riforma del settore della gestione delle opere in concessione".

Durante il question time, Toninelli ha anche detto che il provvedimento istituirà l'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria e stradale: “Ci saranno finalmente tanti ingegneri che andranno sul campo a ispezionare le infrastrutture e a sanzionare i gestori quando sono inadempienti, come è accaduto nel caso di Autostrade per l'Italia, circa gli obblighi di manutenzione previsti dalle convenzioni”. Sull'inadempienza relativa alla manutenzione, contestata al gruppo della famiglia Benetton, ieri Aspi ha precisato “di aver speso circa 9 milioni di euro negli ultimi 3 anni e mezzo per aumentare la sicurezza del ponte e che nel periodo 2015-2018 sono stati realizzati sul ponte ben 926 giorni-cantiere, pari ad una media settimanale di 5 giorni-cantiere su 7”.

        

Il decreto su Genova dovrebbe essere licenziato dal presidente della Repubblica entro venerdì, ha detto Toninelli, aggiungendo che il provvedimento sarebbe stato consegnato oggi al Colle (sono trascorse quasi due settimane dalla sua approvazione in Consiglio dei ministri e oltre un mese dal crollo del ponte Morandi) dopo che ieri il Mef e la Ragioneria generale dello stato si erano scontrati con Palazzo Chigi sulla presenza delle coperture necessarie.