Foto di Jessica Pasqualon, via Ansa 

stop ai carburanti

L'ultimo tentativo di mediazione del governo non scongiura lo sciopero dei benzinai

Redazione

Il ministro Urso nel pomeriggio convoca le sigle di categoria, che però confermano la serrata: "Troppo poco e troppo tardi". Si smarca la Faib, che riduce la mobilitazione di un giorno

Scatterà stasera alle 19 lo sciopero di 48 ore dei benzinai. Non sono andati in porto gli ultimi tentativi di mediazione portati avanti dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che aveva convocato alle 15 le sigle sindacali proprio per scongiurare la serrata. "Troppo poco e troppo tardi per revocare lo sciopero. Il tentativo in extremis fatto dal Ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza", hanno scritto in una nota i presidenti di Fegica e Figisc/Anisa. "L'annuncio dell'avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e ridare un piano regolatoria certo va nella direzione giusta e auspicata. Ma le modifiche ipotizzare sul decreto, oltre a non essere sufficienti, sono ormai nelle mani del Parlamento. Quel che rimane sullo sfondo, sconti o non sconti sulle multe, cartelli o non cartelli da esporre, è l'idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti. Il che è falso e inaccettabile".

Ma il fronte dei benzinai dopo l'incontro a palazzo Piacentini è uscito spaccato. Perché una delle sigle presenti al vertice, la Faib Confesercenti, ha deciso di accorciare la mobilitazione, che andrà avanti solo per 24 ore e non si estenderà più al 26 gennaio. "Ci sembra un risultato importante la significativa riduzione delle sanzioni, la razionalizzazione della cartellonistica sugli impianti, la rapida convocazione di un tavolo di filiera per affrontare gli annosi problemi del settore, a partire dall'illegalità contrattuale e dal taglio dei costi per le transazioni elettroniche", hanno spiegato, chiarendo il perché della loro scelta.

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy Urso aveva convocato i rappresentanti del settore per un incontro last minute questo pomeriggio alle 15. L'invito era arrivato praticamente 10 minuti prima dell'incontro, perciò alcune delegazioni non sono potute essere presenti di persona e si sono collegate via web. "Il ministero ha fatto delle proposte per evitare lo sciopero che tra qualche ora inizia", aveva spiegato Urso lasciando il ministero al termine del tavolo. "Aspetto che diano delle risposte, hanno ritenuto di esaminarle nel merito e aspettiamo le risposte". Risposte che sono dunque arrivate, confermando lo sciopero.

La serrata inizierà dalle sette di sera sulla rete ordinaria e dalle 22.00 sulle autostrade. Resteranno chiusi i distributori di carburanti, così come i self service; anche se saranno garantiti i livelli minimi che sono da applicare per legge: resterà perciò aperto un distributore ogni cento chilometri

"Il provvedimento è giusto e non si torna indietro", aveva dichiarato ieri la premier Giorgia Meloni da Algeri, segnando un punto di non ritorno rispetto al congelamento della protesta. "Le speculazioni sono state molto poche" ha ammesso la presidente, "ma non potevamo tornare indietro su un provvedimento che è giusto". La conclusione è: nessuna retromarcia sul decreto Trasparenza. Per Meloni, infatti, "pubblicare il prezzo medio è di buon senso". Resta perciò l'obbligo del cartello e non si ferma lo sciopero indetto dalle sigle sindacali. I rappresentanti di categoria ci tengono a sottolinearlo tutti insieme: Faib, Fegica e Figisc Confcommercio non scioperano solo "per un cartello", bensì perché "il governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di 'trasparenza' e 'zone d'ombra' solo per nascondere le proprie responsabilità di inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni di benzinai che non esistono". 

Intanto, nel fine settimana il prezzo dei carburanti ha subito aggiustamenti al rialzo: la benzina al "fai da te" è arrivata a 1,84 euro al litro, mentre il gasolio ha raggiunto 1,89 al litro, in linea con quanto accaduto sui listini internazionali dei prodotti petroliferi.