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contro mastro ciliegia

Un caffè populista

Dovrebbero multare i clienti, non i baristi

Maurizio Crippa

Chiamare i vigili perché in una raffinata caffetteria che seleziona solo chicchi esotici un decaffeinato viene fatto pagare due euro, è l'ultima trovata di un'ignoranza sociale diffusa e perniciosa. Se prima di entrare in un bar non capisci che tipo di locale è, e cosa vende, sei come quelli che hanno votato Grillo e ora si lamentano che la povertà non è stata abolita

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L’esercente di una raffinata caffetteria che seleziona chicchi speciali in Firenze s’è beccato mille euri di multa per colpa di un virus contagioso: l’ignoranza sociale di taluni avventori. Un cliente, diciamo ignaro del vivere nel mondo, richiesto di pagare due euro la consumazione, un decaffeinato, ha infatti chiamato i vigili, che hanno comminato la multa perché il prezzo non era esposto al banco, secondo una legge tardo borbonica e dunque dismessa nei fatti.

Il punto non è se debba o no essere obbligatorio esporre al banco tutti i prezzi di tutte le consumazioni. Il punto è: ma il bevitore di decaffeinato, prima di entrare in un bar, non lo guarda? Non sa mentalmente catalogarlo: a buon mercato, caro, fighetto, da evitare? Non riesce a immaginare che in un locale specializzato in miscele per intenditori di chicchi esotici si spenda più che alla macchinetta? E allora perché entra, se non è disposto a pagare? I bar dovrebbero essere vietati ai babbei. Chi chiama i gendarmi per il prezzo di un caffè, perché non conosce il valore di una miscela messicana, è come chi ha votato Grillo e adesso si lamenta perché la povertà non è stata abolita e uno non vale uno nemmeno al caffè. Dovrebbero multare lui, come nel paese del Barbagianni. 

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