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contro mastro ciliegia

Il rettore delle Foibe Tomaso Montanari e gli insulti alla memoria

Maurizio Crippa

Nel giorno in cui si ricordano le vittime delle foibe,  lo storico organizza un convegno insultante fin dal titolo: “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del ricordo”

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Oggi 10 febbraio, anniversario del Trattato di Parigi, si celebra il Giorno del ricordo “in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale” istituito con la legge del 2004 firmata dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che volle ricordare “coloro che perirono in condizioni atroci nelle foibe”. Giorgio Napolitano nel 2008 affermò che "le foibe furono pulizia etnica". Due anni fa Sergio Mattarella e il presidente sloveno Bout Pahor si tennero la mano alla foiba di Basovizza e resero insieme omaggio al memoriale dei militanti antifascisti della Borba giustiziati dal Tribunale Speciale nel 1930.

 

Un gran passo di storia e memoria. Oggi Mattarella e Mario Draghi presenzieranno in Parlamento alle celebrazioni. Oggi, il notorio agit-prop Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, ha organizzato un convegno intitolato “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del ricordo”. Titolo che anche tralasciando il volgare insulto alle vittime, suona come uno sputo su una legge della Repubblica a cui hanno reso omaggio tre presidenti di estrazioni politiche diverse. Si spera che i suoi studenti stranieri vengano trattati dalla sua orrenda ideologia meglio di quanto insiste a trattare dalmati e giuliani, italiani tanto migliori di lui.

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