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Contro mastro ciliegia

Capitol Hill show

Maurizio Crippa

Bisogna ammettere che gli americani, presi dal loro lato migliore, che non è l’esportazione della democrazia ma lo spettacolo, ancora non li batte nessuno. Ieri per esempio un matto ha minacciato di farsi esplodere nei pressi del Congresso

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Pensavate di averle viste tutte al Papeete, o alle presentazioni libresco-chic dove Giuseppi parla dei talebani con lo stesso trasporto di Mastella quando si immalinconiva per la Dc? Pensavate di avere visto tutto con i pazzi dei rave e i negazionisti da spiaggia? Macché. Bisogna ammettere che gli americani, presi dal loro lato migliore, che non è l’esportazione della democrazia ma lo spettacolo, ancora non li batte nessuno. Ieri, a distrarci un po’ dai talebani ci ha pensato per ore spensierate questo bel matto che s’era chiuso con una bomba, o forse no, dentro un pickup (esisterebbero gli Usa senza i pickup?) a due passi da Capitol Hill, minacciando di farsi esplodere.

 

Ce l’aveva con Biden, e questa è forse l’unica cosa ragionevole: “Abbiamo poche alternative. Prova a spararmi e faccio saltare in aria due isolati e mezzo. Non voglio morire, Joe. Voglio andare a casa, come le persone in Afghanistan. La rivoluzione è partita! Il sud sta arrivando”. Alla fine s’è arreso, e non si è capito se fosse uno di quelli stile QAnon, che aspettavano il ritorno alla Casa Bianca di Trump giusto per Ferragosto. Ma che differenza fa? L’America è bella, finché scherza.

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