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Copio @lucasofri per non dire cazzate in proprio

Maurizio Crippa

Il direttore del Post parla (bene) di informazione, lettori, problemi veri e questioni mal poste

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Le fake news sono un grave problema dell’informazione. Ma anche copiare gli articoli degli altri, diciamolo, è brutto. Però, a non essere stupidi, è meglio copiare un articolo intelligente che scrivere cazzate in proprio. Così avrei voglia di copiare tutto il testo che @lucasofri ha scritto sul suo blog Wittgenstein sul Post col titolo “A cosa servi”. Non potendo farlo, per spazio e deontologia, invito a leggerlo. Parla di informazione, lettori, problemi veri e questioni mal poste. Cito l’inizio: “La ricca categoria ‘indignazione contro i giornali e i giornalisti’ è da una parte una porzione della grande categoria contemporanea ‘indignazione conformista contro tutto per affermare se stessi ed esistere’ ma dall’altra ha pure dei solidi e quotidiani argomenti”. Si spiega che i giornalisti solitamente non sparano balle perché sono dei servi venduti, ma perché lavorano male e le loro testate ritengono che vada bene così. E’ una questione di qualità, mercato, verifica del proprio lavoro e di quel che si legge. La fine: “Quando cominceremo, da lettori, a mettere in discussione le informazioni che riceviamo perché false, e non perché ‘serve’ a prescindere dal ‘gioco che fanno’ secondo la nostra ingenua supponente lettura, magari avremo un ruolo in tutto questo: al momento creiamo la domanda”. Aggiungerei solo una domanda: non è che il vero problema dell’informazione, e della democrazia, è la qualità scadente (eufemismo) dei cittadini lettori?

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