Renato Brunetta a Vinitaly 2018, la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino (foto LaPresse)

Vino rosso trionferà. Parola di Brunetta

Nasce un intergruppo parlamentare, promosso dal deputato azzurro insieme a Filippo Gallinella, per "dare impulso e ampliare un’attività di conoscenza e valorizzazione" dei prodotti vitivinicoli italiani

Tra gli stand del Vinitaly, lo scorso aprile, girava una battuta attribuita a Salvini: "A Brunetta preferisco il Brunello". Lui, Renato Brunetta – accademico e deputato, allora per la prima volta pubblicamente nelle vesti di vignaiolo – la prendeva sul ridere e in un'intervista al Corriere spiegava che il vino l'ha lasciato "indebitato ma felice". Nel senso migliore, ça va sans dire: i soldi non li ha spesi per berlo ma per produrlo nella sua azienda nell'agro romano, la Capizucchi, dal nome della famiglia patrizia che gli ha venduto la terra. Dodici ettari su venticinque coltivati a Montepulciano e Cabernet Sauvignon. Centomila bottiglie l'anno.

   

Oggi il deputato veneziano, insieme all'onorevole Filippo Gallinella, si fa promotore di un intergruppo parlamentare sul vino, con l'obiettivo dichiarato di "dare impulso e ampliare un’attività di conoscenza e valorizzazione del vino italiano", che consideri i numerosi aspetti propri dell’enologia. Per fare questo il primo step sarà raccogliere un "dossier" particolareggiato su tutte le produzioni vitivinicole italiane e dei loro punti di forza oltre a "individuare e proporre possibili interventi di natura legislativa" per valorizzare sul piano economico il prodotto made in Italy. Dopotutto, lo sappiamo tutti che “è mejo er vino de li Castelli / de questa zozza società”.

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