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Un’indagine

Il cattolicesimo americano è sempre più perplesso e diviso dall’agenda del Papa

Matteo Matzuzzi

Nell'ultima rilevazione del Pew Research Center emerge l'oramai consolidata polarizzazione tra democratici e repubblicani, anche nel gradimento del Pontefice

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Il 75 per cento dei cattolici americani ha una buona opinione di Papa Francesco, dato in calo di otto punti rispetto al 2021 e di 15 in confronto al 2015. E’ il dato che apre l’ampia indagine del Pew Research Center, che periodicamente tasta il polso del cattolicesimo negli Stati Uniti, per capirne umori, idee e – soprattutto – tendenze. L’indice di gradimento di Papa Francesco, però, non è il dato principale del rapporto, benché il confronto con Giovanni Paolo II – che toccò livelli di apprezzamento pari al 93 per cento negli anni Novanta – testimoni una difficoltà di comprensione reciproca.

 

Quel che emerge dalla fotografia del Pew Research Center è l’ormai consolidata polarizzazione che attraversa il cattolicesimo americano, spaccato lungo linee che in più di un caso sono sovrapponibili a quelle – profonde – che segnano la politica. L’89 per cento dei democratici ha un giudizio positivo del Papa e della sua “agenda”, dato che scende fino al 63 per cento fra i repubblicani. Complessivamente, l’83 per cento dei cattolici americani è favorevole all’uso dei contraccettivi; il 75 per cento sostiene che la Chiesa dovrebbe consentire l’accostamento alla comunione a tutti, “anche se non sposati o convivendo con un partner”; il 69 per cento dice sì ai preti sposati; il 64 per cento non ha nulla in contrario al sacerdozio femminile; il 54 per cento dice che sarebbe cosa buona e giusta riconoscere il matrimonio delle coppie formate da persone dello stesso sesso. Fin qui, niente di diverso dalle istanze emerse un po’ ovunque nel mondo occidentale, si pensi solo alla Germania e più in generale all’Europa centro-settentrionale. Il punto è che se c’è una parte consistente di cattolici favorevole ai “cambiamenti”, il Pew Research sottolinea che a opporvisi non è certo una sparuta minoranza: “I cattolici favorevoli alle novità sono in gran parte democratici (57 per cento) e molti di loro dicono di partecipare raramente o mai alla messa (56 per cento). I cattolici che sostengono che la Chiesa non dovrebbe adottare tali cambiamenti sono soprattutto repubblicani (72 per cento), molti dei quali dicono di partecipare alla messa almeno una volta a settimana (59 per cento)”. Per la prima volta – si legge nel rapporto – “più del 28 per cento dei cattolici repubblicani ha espresso un giudizio non favorevole su Papa Francesco”. Se fra i repubblicani è cresciuto il numero di quanti hanno una posizione negativa rispetto al Pontefice, i numeri sul campo opposto sono rimasti pressoché invariati. 

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L’indagine, poi,  mette in rilievo un dato che smentisce molte narrazioni comuni anche alle nostre latitudini, e cioè che i cattolici più anziani sarebbero i veri conservatori refrattari alle svolte, mentre le generazioni più giovani sono quelle più flessibili anche rispetto alle questioni bioetiche più discusse in questi tempi. Stando ai numeri del Pew Research Center, ad esempio, i favorevoli al controllo delle nascite sono l’85 per cento dei cattolici over 50 e l’80 di quanti hanno fra i 18 e i 49 anni. Sul via libera al sacerdozio femminile, dice sì  il 66 per cento dei cattolici giunti alla quinta decade d’età e il 61 per cento di quanti hanno meno di cinquant’anni. Solo sul riconoscimento dei matrimoni fra persone dello stesso sesso i numeri si ribaltano: favorevole il 56 per cento dei “giovani” e il 53 degli over 50. In generale, negli ultimi anni è andata acuendosi la frattura interna al cattolicesimo statunitense fra i nostalgici dell’èra delle culture war e i suoi oppositori. L’attenzione che Papa Francesco ha dato alla Chiesa americana cercando di rivederne le traiettorie – soprattutto con le nomine episcopali, vero instrumentum regni d’ogni Pontefice  – ha avuto un impatto limitato sugli orientamenti della “base”. Se la preferenza netta di Roma è caduta su esponenti opposti al conservatorismo muscolare giovanpaolino,  l’effetto del cambiamento non sembra essere stato recepito dal cattolicesimo “praticante”. Anzi, stando all’indagine del Pew Research Center, il risultato ottenuto sembra il contrario di quello auspicato.

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