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L'intervista

"Da socialista, ai socialisti spagnoli dico: no all’eutanasia”. La versione dell'ex ambasciatore di Madrid in Vaticano

“Da militante di sinistra, mi oppongo all’aborto e al fine vita perché sono un modo di uccidere la persona”

Giulio Meotti

"La difesa della vita non è questione di progressisti e conservatori, destra e sinistra, ma del diritto fondamentale della persona". Parla Francisco Vázquez, l'uomo del governo Zapatero nella Santa Sede

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Un appello trasversale contro la legge sull’eutanasia, firmato da numerose personalità spagnole. Popolari, come l’ex ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón, e socialisti, come l’ex ministro dell’Interno del governo di Felipe González, José Luis Corcuera, o del governo di José Luis Rodríguez Zapatero, come il suo ambasciatore in Vaticano, Francisco Vázquez. Per i firmatari, la Spagna ha bisogno di “leggi che tutelino la vita”, perché l’essenziale è “eliminare la sofferenza, non chi soffre”. Vázquez non è solo l’ex ambasciatore presso la Santa Sede negli anni dello scontro fra l’esecutivo socialista e Papa Benedetto XVI, che da Pontefice compì quattro viaggi in Spagna. E’ anche uno storico esponente del mondo socialista spagnolo. Ma ha rotto con l’attuale leadership del Psoe, tanto che quando ha condiviso il palco con Albert Rivera, la sinistra gli ha dato di “traditore”. 

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Un appello trasversale contro la legge sull’eutanasia, firmato da numerose personalità spagnole. Popolari, come l’ex ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón, e socialisti, come l’ex ministro dell’Interno del governo di Felipe González, José Luis Corcuera, o del governo di José Luis Rodríguez Zapatero, come il suo ambasciatore in Vaticano, Francisco Vázquez. Per i firmatari, la Spagna ha bisogno di “leggi che tutelino la vita”, perché l’essenziale è “eliminare la sofferenza, non chi soffre”. Vázquez non è solo l’ex ambasciatore presso la Santa Sede negli anni dello scontro fra l’esecutivo socialista e Papa Benedetto XVI, che da Pontefice compì quattro viaggi in Spagna. E’ anche uno storico esponente del mondo socialista spagnolo. Ma ha rotto con l’attuale leadership del Psoe, tanto che quando ha condiviso il palco con Albert Rivera, la sinistra gli ha dato di “traditore”. 

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In una intervista a Abc, due giorni fa, Vázquez ci è andato giù pesante, dicendo che l’attuale legge sull’eutanasia allo studio in Spagna è “la versione aggiornata delle leggi naziste di Norimberga”. “La Spagna si dà queste leggi ideologiche per insabbiare la gestione della pandemia e i problemi del paese”, dice  Vázquez al Foglio. “E’ finito il lungo dialogo della transizione spagnola. Le leggi qui sono sempre state fatte con il consenso, ora invece il governo mette fine a questa prassi e fa leggi ideologiche che corrispondono alla propria visione della società”. Vázquez rivendica di essere di sinistra e pro vita. “La difesa della vita non è questione di progressisti e conservatori, destra e sinistra, ma del diritto fondamentale della persona. Come socialista e militante della sinistra, mi oppongo all’aborto e all’eutanasia perché sono un modo di uccidere la persona. Anche l’ex presidente dell’Uruguay, Tabaré Vázquez, uno di sinistra, si è chiesto ‘come è possibile che la sinistra col progresso della medicina dica che l’embrione non è più una persona?’”. 

  
All’eutanasia, dice Vázquez, c’è un’alternativa. “È la dignità della persona che muore e sono le cure palliative. E la dignità della morte è l’opposto dell’eutanasia. Non mi identifico più con l’attuale Partito socialista, perché ha fatto l’alleanza con la sinistra estrema, dall’Eta alla Catalogna, ai comunisti filovenezuelani di Podemos. I socialisti rompono con la pietra angolare della transizione: la riconciliazione democratica. Questo implica un tentativo di controllare e manipolare la storia. Un manicheismo del bene e del male. Non siamo più socialdemocratici, ma radicali”. 

  
E la “dolce morte” diventa una bandiera. “L’eutanasia fa parte di una visione della società, come l’uguaglianza di genere, in cui non si ammettono discrepanza e dissenso, e tutte queste leggi hanno sanzioni. Si spezza la pluralità della società, è la minoranza che impone la volontà sulla maggioranza. La Spagna di oggi si costruisce contro la riconciliazione nazionale. Memoria democratica, genere, eutanasia, uguaglianza: ora tutto deve tornare alla divisione culturale”. Ha usato parole forti a Abc. “Sì, perché questa legge sull’eutanasia è la versione attualizzata delle leggi di Norimberga, che furono contro la persona umana. I nazisti non colpirono solo gli ebrei, ma anche i malati, gli invalidi, e oggi si aprono  le porte alla selezione delle persone”. Dal 2006 al 2011, con Zapatero, Vázquez fu mandato a Roma. “Perché ero cattolico e le relazioni fra la chiesa e il governo spagnolo erano molto difficili. Quegli anni mi hanno influenzato, il Vaticano ha una visione irrinunciabile sulla vita umana. Ma l’ho sempre pensato. Il cattolicesimo in Spagna non ha più l’importanza che aveva anni fa, ma resta un pilastro della società. E’ stata sviluppata una campagna mondiale per screditare una serie di valori che la chiesa difende: la natalità, la protezione della famiglia, la difesa della vita”. I vescovi temono anche la nuova legge sull’educazione, che influenzerà la libertà religiosa dei cattolici. Due anni fa, Vázquez fu ricevuto in Vaticano dal Papa emerito Benedetto. “Oggi è difficile in Spagna essere un medico cattolico”, conclude al Foglio. “C’è una restrizione della libertà di coscienza. Tentano di fare sembrare reazionario, retrogrado, nazional-cattolico, franchista, fascista, tutti coloro che sostengono la chiesa… Ma la difesa della vita è un valore comune”.

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