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Bentistà

Gangs of lockdown. L’Italia che soffre non è quella nelle piazze

Marco Bentivogli

Chi sta affollando i centri di ascolto della Caritas, le sue mense, sono i contratti a termine e in somministrazione finiti a casa, grazie anche al decreto “Dignità” e le centinaia di migliaia di partite Iva mono-committenza che hanno perso tutto

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Il procuratore nazionale Antimafia, Cafiero De Raho, ha subito precisato che dietro alle proteste di Napoli ci sono camorra e frange estremiste. Anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha evidenziato la strumentale presenza di frange che utilizzano i disagi del lockdown come pretesto per attaccare il governo. Senza leggere i report dei servizi segreti, se in una manifestazione sul lockdown gli slogan più gettonati sono quelli di Forza Nuova e delle curve degli stadi, e se metà degli arrestati a Roma sono di Forza Nuova, la matrice – o almeno, il tentativo di intestarsi strumentalmente le proteste – mi pare piuttosto chiara. Se poi, per non essere da meno, si uniscono alcuni centri sociali, gelosi di aver lasciato la piazza ai neofascisti, allora le frange estremiste, non da oggi, con analisi e punti di partenza diversi, finiscono per fare le stesse fesserie.

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Il procuratore nazionale Antimafia, Cafiero De Raho, ha subito precisato che dietro alle proteste di Napoli ci sono camorra e frange estremiste. Anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha evidenziato la strumentale presenza di frange che utilizzano i disagi del lockdown come pretesto per attaccare il governo. Senza leggere i report dei servizi segreti, se in una manifestazione sul lockdown gli slogan più gettonati sono quelli di Forza Nuova e delle curve degli stadi, e se metà degli arrestati a Roma sono di Forza Nuova, la matrice – o almeno, il tentativo di intestarsi strumentalmente le proteste – mi pare piuttosto chiara. Se poi, per non essere da meno, si uniscono alcuni centri sociali, gelosi di aver lasciato la piazza ai neofascisti, allora le frange estremiste, non da oggi, con analisi e punti di partenza diversi, finiscono per fare le stesse fesserie.

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E’ sempre sbagliato generalizzare e infatti i ristoratori che in modo composto a Roma hanno dimostrato dinnanzi al Pantheon appena hanno visto il tentativo di Salvini di metterci il cappello lo hanno mandato via. Possibile che Salvini neanche ora capisca che per essere forza di governo deve condannare e prendere le distanze dagli sgangherati neofascisti? Anche perché, il tema vero è che gli estremismi, in questo caso neofascisti, sono da sempre il soccorso nero (o rosso) agli errori dei governi di tutte le epoche. Certo, tutti i Tg chiamano quelle pagliacciate “rivolte”, ma sono solo atti criminali di nuclei eversivi che andrebbero trattati come tali.

  

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Un operaio/a monoreddito che ha affrontato con i 700 euro di cassa integrazione questi mesi (meno del Reddito di cittadinanza che concorre a finanziare con le proprie tasse) non va a sfasciare le vetrine e a gridare “libertà”. Chi sta affollando i centri di ascolto della Caritas, le sue mense, sono i contratti a termine e in somministrazione finiti a casa, grazie anche al decreto “Dignità” (quello che aboliva il precariato), e le centinaia di migliaia di partite Iva mono-committenza che hanno perso tutto. Questo è il mondo che non grida e che non crea problemi di ordine pubblico. E per questo non è ascoltato da nessuno. E’ proprio la disattenzione delle istituzioni a spiegare perché molti, disperati, scendono in piazza, e in tal modo prestano il fianco alle strumentalizzazioni. Non è una sorpresa: quando si perde credibilità si riparte dalle scuse per gli errori fatti. Avremo mai quelle del ministro degli Esteri che ha incontrato i gilet gialli francesi? E’ grottesco citare Nenni che credeva nello stato senza stare al governo. O quelle di Salvini, per i suoi rapporti con CasaPound e per aver corteggiato i no mask e negato l’arrivo della seconda ondata?

 

Ho sbagliato anche io, ho scritto e chiesto che il governo tratti i cittadini da adulti se vuole che si comportino come tali. Ma i rinvii, la comunicazione da propaganda e il cinismo di “prendersi 15 giorni” fanno capire che la gran parte dei cittadini è più adulta di chi li governa (ma anche dell’opposizione). E’ forse proprio per questo che le gang che spaccano le vetrine sono solo i fondi di bottiglia non smaltiti di un estremismo che nella storia ha sempre conservato l’Italietta. 

 

Bisognerebbe rappresentare le imprese uccise dalla burocrazia e da uno stato inefficiente, i cassaintegrati che mangiano alla Caritas, chi ha perso il lavoro. Vi confesso che provo molta rabbia. L’altra sera nel bel programma di Monica Maggioni ci siamo confrontati con due ragazze che fanno le rider e non guadagnano più di 600 euro al mese, con 5,60 euro a corsa (quando facevo il pony express prendevamo 3.500 lire): una paga da fame. Poi hanno aggiunto che anche il tribunale le ha pagate 5 euro per una traduzione fatta dalla lingua cinese. Ragazze la cui dignità di darsi da fare e non prendere il sussidio dovrebbe far pensare – e forse far vergognare – chi per loro non fa nulla e pensa di lavarsi la coscienza erogando un sussidio alla stregua di un’elemosina. Quelle ragazze non romperanno mai le vetrine e nessuno si occuperà di loro. 

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La sfida è oggi dare rappresentanza sociale e politica a quest’Italia. Quella che soffre e che continua a stringere i denti, quella che lavora per uno stipendio inferiore o poco superiore al Reddito di cittadinanza.  Anche per questo la credibilità della politica è un’emergenza nazionale. 

 

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Per questo, Forza Nuova, CasaPound e le scrittrici della sinistra ztl – quelle che invocano il conflitto di classe e individuano i nemici del popolo ma che non sono mai andate oltre lo sciopero degli aperitivi – continuano a trovare spazio e attenzione. Sono troppo utili a tenere al buio la politica italiana e in solitudine chi sta perdendo tutto quello che ha.

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