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bandiera bianca

Il mondo del futuro passa da un bicchiere d'acqua (e da un reattore nucleare a fusione)

Antonio Gurrado

Gli isotopi dell'idrogeno sono alla base della reazione portata a termine negli Stati Uniti. Un domani basteranno per rivoluzionare il modo in cui produciamo energia, abbattendo diseguaglianze e inquinamento. Ma forse non sarà così semplice 

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Quanta energia c’è in un bicchier d’acqua! Ora che gli esperti americani hanno portato a compimento la fusione nucleare, scrivono i giornali, un bicchier d’acqua sarà sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di una famiglia per un anno intero. L’acqua infatti contiene ossigeno e idrogeno, e i due isotopi di quest’ultimo elemento – deuterio e trizio – possono comodamente venire fusi in modo artificiale e fare un sacco di cose meravigliose che non ho capito. Ho invece capito alla perfezione che la fusione nucleare segna l’inizio del futuro, un’era dell’Acquario in cui l’elettricità prodotta a bassissimo costo farà funzionare gli aeroplani come i frullatori, le risorse saranno di fatto inesauribili con grande sollievo del pianeta, i combustibili fossili tramonteranno e l’aria tornerà respirabile, le zone meno sviluppate del globo potranno agevolmente rimettersi in pari, verrà abolita la povertà che manco Di Maio, le superpotenze energetiche cattivissime come i russi o gli sceicchi se la prenderanno in saccoccia, cadranno i confini, termineranno le iniquità, i governi diventeranno superflui, il leone dormirà con l’agnello, trionferà la pace, l’amore, la felicità. È impressionante pensare che, per raggiungere tutti questi obiettivi straordinari, a ciascuna famiglia basterà possedere un bicchier d’acqua. E un reattore nucleare a fusione di circa ventitremila tonnellate.

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