BANDIERA BIANCA

Anche il "Lago dei cigni" finisce nella retorica ecologista

Antonio Gurrado

Il coreografo Angelin Preljocaj porterà a Spoleto una versione del balletto russo attualizzata, dove l'amore cede spazio ai temi ambientali. Ma bastava trasformare il malvagio Rothbarth in eroe: in un mondo di cigni le emissioni si ridurrebbero drasticamente 

In luglio arriverà al Festival di Spoleto una nuova versione del “Lago dei cigni” in cui il coreografo Angelin Preljocaj tenta l’intentato: non solo attualizzare una trama concepita nell’Ottocento, ma addirittura trasporla in un contesto distopico e imperniarla in un negletto tema d’attualità, il rispetto per l’ambiente.

 

Se non siete svenuti a quest’annuncio, potete reggere anche la notizia che Preljocaj, per il personaggio di Odette, si è ispirato a Greta Thunberg. Nel libretto di Begishev e Gelzer, Odette spicca in un gruppo di fanciulle che il malvagio mago Rothbart ha trasformato in cigni part-time (di notte tornano fanciulle). Nella versione attualizzata, anticipa Preljocaj al Corriere, Rothhbart è uno spregiudicato industriale petrolifero e il suo rivale, il principe Siegfried, non cerca di strappargli Odette/Greta per impalmarla (nel libretto vuole sposarsi perché sua madre insiste) bensì intende collaborare con l’attivista piumata per ostacolare il progetto del magnate.

 

Meno amore e più ecologia, insomma; chissà cosa dirà la mamma del principe, vedremo. Fatto sta che un coreografo ancora più coraggioso avrebbe potuto sorprenderci con una svolta radicale: considerato malvagio da tutti, il mago Rothbarth si rivela alfine il vero eroe del balletto ecologico. Trasformando gli esseri umani in cigni, infatti, riduce drasticamente le emissioni di CO2 e l’impatto ambientale sul lago.

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