BANDIERA BIANCA

Su AstraZeneca avevamo previsto tutto

Alla fine si è creato un pubblico di intenditori di vaccini di marca ed è arrivata quell'emozione fondativa del genere umano a complicare le cose: la paura 

Tre date significative, quanto meno a titolo personale. Lo scorso 3 febbraio, su questa paginetta virtuale, preconizzavo che la tanto strombazzata libertà vaccinale si trasformasse in complessa differenziazione di domanda e offerta in base alla marca, con un pubblico di intenditori sempre più sofisticati che avrebbe accettato vaccini solo dalla casa farmaceutica di fiducia, o li avrebbe recensiti negativamente su TripAdvisor, o li avrebbe rimandati indietro perché sapevano di fiala. E lo scorso 12 febbraio, sempre su questa paginetta virtuale, avevo messo in guardia dall’ondata emotiva che caratterizzava i primi passi della vaccinazione di massa – da Zingaretti all’ultimo dei quidam, tutti che si emozionavano – argomentando che alle emozioni positive avrebbero potuto far seguito quelle negative, a cominciare dalla paura, con gran detrimento della ragione e della campagna vaccinale. Infine, oggi 16 marzo avevo appuntamento per il mio vaccino in viale Scarampo, un AstraZeneca su cui mi sarei tuffato come il Saul di Alfieri, ma ieri sera è stato annullato perché è accaduto quel che temevo da più di un mese: si è creato un pubblico di intenditori di vaccini di marca che si è lasciato travolgere dall’emozione fondativa del genere umano deboluccio e malandato, la paura. Così ho finalmente avuto conferma che o nessuno mi legge o nessuno mi capisce; forse tutt’e due.

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