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Il Papa incontra i pentecostali e chiede perdono per le leggi razziali

Redazione

Secondo viaggio in pochi giorni a Caserta per Papa Francesco, che ha chiesto "perdono per le leggi razziali" che colpirono anche i pentecostali durante il Fascismo.

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Secondo viaggio in pochi giorni a Caserta per Papa Francesco. Dopo la "visita pastorale" alla Diocesi di sabato, oggi il Pontefice è tornato in Campania per andare prima a casa dell'amico (dai tempi di Buenos Aires) pastore pentecostale Giovanni Traettino (intrattendosi con lui in un colloquio privato) e poi l'edificio in costruzione della Chiesa della Riconciliazione.

 

Francesco ha chiesto "perdono per le leggi razziali" che colpirono anche i pentecostali durante il Fascismo. "Quelle leggi sulla purezza della razza - ha detto - furono fatte da battezzati che hanno perseguitato e denunciato i fratelli pentecostali accusati di essere pazzi e di rovinare la purezza della razza".

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"Io - ha detto Bergoglio ai 350 fedeli radunati nell'aula liturgica in costruzione – sono pastore dei cattolici e vi chiedo perdono per quello. Vi chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattolici che sono stati tentati dal diavolo".

 

"Qualcuno si stupisce che il Papa sia venuto a trovare gli evangelici. Sono venuto a trovare i fratelli", ha chiarito Francesco per il quale e' "una tentazione" da combattere quella che ci fa dire: "Io sono la Chiesa, tu sei la setta".

 

"Gesù – ha ricordato – ha pregato per l'unità. Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa e poi lui stesso fa l'unità. Così la Chiesa è una nella diversità. Una diversità riconciliata per lo Spirito Santo, non l'uniformità della globalizzazione che invece vuole tutti uguali".

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"Quella della divisione dei cristiani è una storia triste – ha continuato – la prima eresia è stata questa: non credere che l'incarnazione del Verbo è alla base, perché Gesù è vero Dio e vero uomo, Dio che si è fatto carne. Non si capisce l'amore al fratello, alla vedova, al carcerato se non riconosciamo che sono la carne di Cristo".

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