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Scuola di magistratura

Andrea Mercenaro

L'attico del boss della Magliana è diventato sede della nuova scuola per magistrati. Quelli scampati al concorso che ha fatto strage di aspiranti toghe sgrammaticate

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L’attico con terrazza, vista su fontana di Trevi e stratosferiche opere d’arte, era stata la lussuosa dimora di Diotallevi, il boss della Magliana. E’ diventato, da ieri, sede della nuova scuola per magistrati. Ottima scelta. Provasse Dio, ad allevarli. Nell’ultimo concorso venne bocciato il 95 per cento delle aspiranti toghe: scrivevano accua con due c e manco la sintassi, gli avevano imparato. Una scuola per loro? Ci mancheresse pureche no. Per quanto. Per quanto già esistesse, a Roma, una civettuola villetta di proprietà dell’Associazione Nazionale Magistrati. In una viuzza non proprio nel cuore della Città Eterna, un poco fuori, senza terrazze sulla magnificenza dei Papi. Ma funzionale. Aveva stata chiamata, quella stradina, via Groppa del Somaro. Che per i prossimi ragazzi in toga, tutti aio, oio e Travaio, si avrebbe perfino rivelata più consona.

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