Pseudo
Romain Gary (Emile Ajar)
Neri Pozza, 175 pp., 14 euro
Nel 1976, al netto di ogni successivo retroscena, Pseudo appare alla critica come un libro un po’ troppo originale, forse persino strambo. Emile Ajar, misterioso pseudonimo, in precedenza ha già dato alla luce due romanzi, Mio caro pitone e La vita davanti a sé, quest’ultimo coronato da grande successo e vincitore del Premio Goncourt l’anno prima. Successivamente, dietro allo pseudonimo di Ajar si palesa un giovane sconosciuto, Paul Pavlowitch, scrittore nevroticissimo ma promettente. Piccola curiosità, Pavlowitch è figlio di una cugina di Romain Gary, vecchia gloria della letteratura francese, avviato a un malinconico tramonto.
Lo scrittore si trincera a tal punto dietro la personalità disturbata del nipote, da mettere alla berlina se stesso; ma poi, come un serial killer, si diverte a disseminare l’intero romanzo di indizi e continue allusioni, che potrebbero svelare a una critica attenta l’identità del vero autore. Dice Paul allo zio: “Sapevo che eri a corto di fiato, vuoto, bloccato… Non potevi più scrivere. L’ho fatto per te. Mi hanno rotto le palle abbastanza. Farò un comunicato dicendo che sei tu l’autore”. E ancora: “Fortunatamente, una parigina piuttosto in vista per la quale una volta avevo fatto dei miserabili lavori, certificò che ero una nullità incapace di scrivere due righe e che era Tonton Macoute il vero autore”.
Rileggere oggi queste frasi, conoscendo la verità, suscita più di un sorriso di ammirazione nel divertito lettore. Per sottolineare il suo sofisticato doppio gioco, Gary avrebbe voluto intitolare il romanzo Pseudo pseudo, ma questo si verrà a sapere solo dopo il suicidio, nel 1980, quando fra le sue carte verrà ritrovato il sarcastico Vita e morte di Emile Ajar, in cui egli racconterà tutti i trucchi del mestiere. Per chi ama Gary, per chi ha seguito il suo straordinario percorso letterario ed esistenziale, Pseudo è un libro autoironico, leggiadro, imperdibile.
PSEUDO
Romain Gary (Emile Ajar)
Neri Pozza, 175 pp., 14 euro