recensioni foglianti
Lezioni milanesi
Emanuele Severino
Mimesis, 194 pp., 15 euro
Il termine è di conio agostiniano: nichilista per il santo cristiano è il non credente, l’anima smarrita nell’idea che nulla esista oltre la materia. Non ci vuole una gran fantasia per immaginare che non gli piacerebbe la celebrità postuma dell’infelice locuzione.
Ce ne sarebbe già abbastanza per una storia dell’idea del nulla, se non fosse che dall’assolata Italia qualcuno ha ribaltato i termini della questione, peraltro patendo pesanti fraintendimenti. Da mezzo secolo Emanuele Severino va discettando e scrivendo delle antinomie della filosofia occidentale, dal principio di non-contraddizione di Aristotele alla radicalità ontologica di Parmenide di Elea. Verrebbe da dire tuttavia che il più radicale è proprio Severino, il quale mette sul banco degli imputati il pensiero occidentale tutto intero, ribadendo di nuovo le sue posizioni in un ciclo di conferenze del biennio 2015-2016, poi raccolte in questo libro.
Perché per Severino il nichilismo non è assimilabile tanto al pessimismo o all’ateismo, nell’azzeramento di ogni prospettiva ultraterrena, quanto alla concezione ontologica, pertanto inaccessibile ai non filosofi, secondo cui ciò che è in verità è niente. Si perdoni il calembour, meglio ricapitolare: la cosa che noi soppesiamo è una cosa solo in apparenza, dunque in essenza non è. Perché muta e perisce. Il nichilismo sarebbe insomma un’illusione svelata, quella di predicare il nulla. Difficile? Certamente, proprio per questo è filosofia, dura e cruda, e pazienza se non la si capisce. Il nichilismo dunque non è un atteggiamento nei confronti dell’esistenza, è la follia inconsapevole insita nell’idea di poter identificare l’ente e il niente. E se ci si sente spaesati, ci si può consolare pensando che Severino di “terra” scrive e parla, poiché si tratta di ciò che viene dal nulla e vi ritorna, perché è appunto divenire. E’ un po’ da emicrania: spesso è meglio non sapere a che punto di perdizione ci si trova. Ma è questa la condizione umana. E se potessimo affermare che quello di Severino è un nuovo umanesimo, lo faremmo. Di certo il suo è un pensiero autonomo, geniale. E se parte dagli assiomi di qualcuno, quel qualcuno è vissuto duemilacinquecento anni fa e il suo approdo è diverso rispetto a quello di qualsiasi altro Ulisse filosofico.
LEZIONI MILANESI
Emanuele Severino
Mimesis, 194 pp., 15 euro