Il codice della vita
di Bernardino Fantini e Fabrizio Rufo, Donzelli, 154 pp., 18 euro
Questo repentino avvicinamento tra comunità scientifica e società civile ha generato interrogativi sulla corretta comunicazione del dato scientifico, oltre a potenziali conflitti sulla legittimità etica dell’uso di quegli strumenti: da un lato i sostenitori del “principio di inalterabilità del genoma umano”, concepito come patrimonio non individuale ma collettivo, dall’altro i fautori dell’intervento umano a miglioramento di quel patrimonio. A monte di tutto questo, la articolata vicenda storica ricostruita dagli autori, e l’affermazione di una visione della vita, dello sviluppo e dell’evoluzione come decodifica e trasferimento di informazione. Un paradigma che varia tappe – dalla scoperta del cromosoma alla decodifica del Dna, passando per il cosiddetto “dogma centrale” della biologia molecolare (“una sequenza di Dna – un messaggero – una proteina”) – hanno contribuito a definire. Ma non è quella di “informazione” una semplice metafora? Certo. Ma le metafore sono strumenti costitutivi dell’indagine sulla natura. Non semplici escamotage descrittivi, ma griglie concettuali che permettono di portare alla luce aspetti della realtà altrimenti invisibili, consentendo l’articolazione stessa di un discorso scientifico. “Un cambiamento dell’ambito metaforico è sempre indice di un cambiamento a livello concettuale, di una nuova definizione dell’oggetto e del campo epistemico che la scienza studia”. Nuove metafore possono affacciarsi al discorso scientifico, magari suggerite da innovazioni tecnologiche. Non soltanto quello che possiamo conoscere, ma anche ciò che possiamo fare, è delimitato dalle metafore con cui filtriamo la realtà. Se il nostro patrimonio genetico è come un libro, possiamo leggerlo “per comprendere la riproduzione e l’evoluzione, lo si può correggere se contiene parole o frasi sbagliate” – come accade con gli Ogm – e persino scriverlo ex novo, come fa la biologia sintetica, che mira alla creazione di organismi, generalmente batteri, che abbiano una qualche utilità pratica.
di Bernardino Fantini, Fabrizio Rufo
Donzelli, 154 pp., 18 euro