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Boeri: "Ecco come nasce la primula della discordia"

Michele Masneri

"Confido che molte aziende vorranno donare materiali e tecnologie, sarebbe un bel gesto, lo do un po’ per scontato”, dice l'architetto

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Gli hanno detto di tutto. Che lavorano sempre gli amici degli amici. Che bisognava fare un concorso. Che i padiglioni a primula sono stati copiati da un’idea di alcuni non precisati “ragazzi”. Che avrebbero dovuto usare i padiglioni della Croce rossa. No, i capannoni. Anzi, i palazzetti. E’ diventato un tormentone (“Primula gli italiani”, che non è male).

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Gli hanno detto di tutto. Che lavorano sempre gli amici degli amici. Che bisognava fare un concorso. Che i padiglioni a primula sono stati copiati da un’idea di alcuni non precisati “ragazzi”. Che avrebbero dovuto usare i padiglioni della Croce rossa. No, i capannoni. Anzi, i palazzetti. E’ diventato un tormentone (“Primula gli italiani”, che non è male).

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Stefano Boeri, già celebre per il bosco verticale, adesso viene vituperato per la primula orizzontale. L’idea e il progetto – regalati – di millecinquecento padiglioni ecosostenibili per far partire la più grande vaccinazione di massa in Italia causa sdegno nel paese indeciso tra  cashback e lockdown. “Quando mi hanno chiamato, con la mia squadra abbiamo cercato di fare il miglior lavoro possibile, e devo dire che ne sono molto soddisfatto”, dice Boeri al Foglio. “Poi è chiaro che si può sempre far di meglio. Ma se lo devi fare in due settimane lo fai con le persone di cui ti fidi, con cui lavori bene”.

 

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Ti hanno sfottuto per il logo del fiore. La primula. Dicono che evoca la primula rossa. Imprendibilità. I romanzi della baronessa Orczy. “Volevamo un logo che fosse efficace ma anche capace di non trasmettere ansia, comprensibile anche da parte di un bambino, dando l’idea d’essere una cosa utile e bella per il suo futuro. Abbiamo studiato varie opzioni, e poi c’è stata una coincidenza. Ero a casa di Giovanni Agosti un paio di settimane fa e aveva sulla sua scrivania Un paese di temporali e primule, il bellissimo libro che raccoglie gli scritti giovanili di Pasolini dal Friuli. Illuminazione. Stavamo già pensando a un fiore, ma c’eravamo arenati sulla margherita, che però come puoi capire aveva troppe implicazioni partitiche. Non riuscivo a uscire dall’incubo del rapporto tra botanica e politica”.

 

 

Quindi ecco la primula. “Ecco la primula. Perfetto. Il primo fiore che sorge”. Dopo il temporale. “Temporale e primule è bellissimo come immagine, la rinascita. Poi abbiamo cominciato a studiare il logo, e poi il progetto: che materiali, che struttura”. Ma il paese reale è meno romantico: chiede quanto costerà. “E’ difficile dirlo. Dipende anche dalle dimensioni. Il più grande dei moduli prevede trecento metri quadri, con cinque persone si possano vaccinare contemporaneamente. Una struttura circolare, il pistillo è il centro con gli impianti”.  Attorno al pistillo, una primula tessile. “Struttura smontabile e rimontabile. Legno e tessuto. Abbiamo chiamato imprese del Friuli”. Sempre pasoliniani. “No, anche del Trentino”. “A costare sono comunque soprattutto gli impianti. Ma confido che molte aziende vorranno donare materiali e tecnologie, sarebbe un bel gesto, lo do un po’ per scontato”.

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Ma torniamo alla primula. C’è  quest’idea del perché proprio tu. “Populismo. Io sono pronto a mettermi in gara, ma sono pronto anche a rispondere quando chiamano me, e se l’hanno chiesto proprio a me ci sarà un motivo. Chiedetelo a loro. Poi, per carità, de gustibus. Ma, lo dico con grande sincerità, abbiamo fatto un lavoro molto serio, e penso che sarà una cosa che ci copieranno all’estero.  Se ne sta parlando molto, il New York Times, Dezeen”.

 

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Intorno a Boeri e alle polemiche, Milano, assembrata e confusa. “Dolore, attorno a me. Mio fratello Sandro si è ammalato: lui, sua moglie, suo figlio. E poi amici. Enzo Mari e Lea Vergine se ne sono andati. Tanti altri. A Milano è come se fossimo ancora nella prima ondata, che non è mai finita. Quello che fa paura è che arrivi la terza ma non è ancora mai passata la prima”. A Milano io domenica passeggiavo in giro, non ho visto grandi assembramenti. “Neanche io, e all’aperto comunque è abbastanza sicuro. Certo, l’idea del cashback per incentivare gli acquisti forse col senno di poi non è stata geniale”. Anche l’idea che le regole cambiano in continuazione è allucinante. “Eh, però lo shock della Merkel è stato davvero forte, molto forte. E certe regioni sono messe molto male”.

 

Torniamo alla primula. Bastavano i gazebo, dicono. I palazzetti. Non c’era bisogno del padiglione dell’archistar. “Io la penso in modo diverso. Intanto andrà usato tutto, ospedali, palazzetti, capannoni abbandonati, tutto. Parliamo di vaccinare 40 milioni di persone. Quindi la primula sarà solo una parte. Dunque avere padiglioni montabili velocemente sarà un di più molto utile. E poi voglio vederli a riscaldare d’inverno e a raffrescare d’estate palazzetti e capannoni abbandonati. E poi, posso dire? Un po’ di retorica, e anche un fiore, che sboccia dal temporale, nelle piazze. Ma perché no. Ci dicono sempre che siamo freddi fighetti milanesi. Per una volta che faccio una cosa popolare. Ma tanto ce ne avrebbero dette un sacco comunque”.

 

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