Foto LaPresse

Il Registro Pubblico delle Opposizioni ci "salverà" dai call center?

Andrea Trapani

L'iscrizione dovrebbe impedire da parte degli operatori il trattamento dei dati personali per l’invio di materiale pubblicitario, la vendita diretta, la comunicazione commerciale o per il compimento di ricerche di mercato tramite il telefono o la posta cartacea

Un’attesa infinita, un percorso pieno d’ostacoli ma finalmente da oggi è possibile iscrivere i numeri di cellulare al nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni.

 

Per chi non lo conoscesse, il RPO – il Registro delle opposizioni – permette agli iscritti di annullare i consensi alla pubblicità rilasciati in precedenza, tranne quelli con i gestori delle proprie utenze (ossia quelli con cui hai contratti continuativi, per esempio del settore telefonico ed energetico) e quelli che si autorizzeranno dopo l’iscrizione al Registro.

 

L’iscrizione al RPO, per dirla in poche parole, impedisce da parte degli operatori il trattamento dei dati personali per l’invio di materiale pubblicitario, la vendita diretta, la comunicazione commerciale o per il compimento di ricerche di mercato tramite il telefono o la posta cartacea.

 

Funziona o no? La risposta non è semplice. Sicuramente nella versione precedente, riservata solo ai numeri fissi presenti nell’elenco telefonico, i risultati ottenuti sono stati del tutto insufficienti.

 

Chi si può iscrivere?

La nuova formula è stata estesa a tutti i numeri nazionali riservati, inclusi i cellulari. Un allargamento di platea talmente atteso dai consumatori da provocare i consueti “problemi del primo giorno di scuola” sul sito del servizio.

 

 

Eseguire la registrazione è abbastanza facile: oltre al sito dedicato, rallentamenti a parte, si possono chiamare due numeri (800957766 per i fissi, 0642986411 per i cellulari, ndr).

Se sarà sufficiente per risolvere il problema delle chiamate entranti, è difficile dirlo. Probabilmente no e, nel caso, non è certo colpa del Registro.

 

Vantaggi e limiti del Registro

Partiamo dal contesto. I consumatori possono chiedere di non essere contattati per promozioni, vendite o proposte commerciali semplicemente registrando il proprio numero di telefono o revocando il consenso. Un’operazione che deve essere compiuta anche da coloro che hanno effettuato la registrazione in passato.

 

Oltre a vietare i messaggi non graditi e la cessione a terzi dei dati personali, la nuova iscrizione garantisce la decadenza dei consensi precedentemente rilasciati, ad eccezione di quelli concessi ai soggetti che hanno raccolto un consenso tramite contratto attivo (o cessato da non più di trenta giorni) per la fornitura di beni o servizi. Sempre che i call center operino nel rispetto della legge e si iscrivano come operatori.

Le chiamate da numeri inesistenti abbondano da mesi, non c’è possessore di cellulare che non sia stato raggiunto da un numero che poi è risultato inesistente. Questo è possibile perché chi chiama opera fuori dal contesto normativo e usa tecniche di Caller ID spoofing: il chiamante riesce a far apparire un numero diverso da quello cui sta effettivamente telefonando (non a caso spesso si trova all’estero e finge di usare un numero mobile italiano). Per limitare il più possibile queste tipologie di chiamate, i più avvezzi possono provare a identificare e filtrare le chiamate di spam o procedere al blocco dei relativi numeri adoperando le funzioni predefinite del proprio dispositivo Android o iOS.

C’è da dire però che neanche questo metodo potrebbe essere risolutivo visto che i truffatori hanno l’antipatico vizio di cambiare numero di continuo. Ne sono consapevoli anche gli operatori telefonici. Se all’estero, nativamente, ci sono da tempo diverse soluzioni sul filtro delle chiamate entranti offerte proprio dai gestori, da qualche settimana anche in Italia sono arrivate soluzioni simili come quella di WindTre dall’altisonante nome “Please don’t call”.

L’arte di arrangiarsi potrebbe rimanere la soluzione migliore per colpa delle tecniche sviluppate dai truffatori seriali tanto che, per paradosso, con il nuovo Registro delle Opposizioni si potrebbe rischiare di filtrare solo chi opera nella legalità. Il bicchiere però è mezzo pieno e, anche se non decisivo, bisogna registrare un passo avanti. Tutto in attesa che il tavolo tecnico Agcom dia risposte concrete anche al problema di cui si sta occupando: l’attività dei call center/teleseller e del CLI spoofing non si risolve con il solo attivismo dei cittadini. Anzi.

Di più su questi argomenti: